Chiavari

Comitato "No al Depuratore in Colmata" chiede incontro al sindaco

Per chiarire le criticità del progetto e sensibilizzare l'opinione pubblica

Comitato "No al Depuratore in Colmata" chiede incontro al sindaco
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Il Comitato "No al Depuratore in Colmata" ha inviato una lettera al sindaco di Chiavari per richiedere un incontro riguardo alle criticità legate alla costruzione dell'impianto. Nella lettera, il Comitato esprime la necessità di ottenere risposte alle preoccupazioni sollevate in merito al progetto.

La lettera

«Egregio Signor Sindaco
Ad oggi la Sua amministrazione non ha dato alcuna risposta alle osservazioni fatte pubblicamente dal comitato sulle criticità relative alla costruzione del megadepuratore in Colmata a mare. Crediamo sia dovere di una amministrazione comunale fornire risposte nel merito rispetto alle ragionevoli preoccupazioni di tanti chiavaresi molti dei quali suoi elettori. Le ricordiamo alcuni temi sollevati dal Comitato. Il piano tariffario  per la costruzione del depuratore prevede un costo per i cittadini di circa 121 milioni (cifra già per noi altissima) se, come il comitato è convinto, l’impianto costerà ben oltre 121 milioni, l’eventuale differenza chi la pagherà? Le caratteristiche tecniche del progetto di depurazione prevedono alti costi di manutenzione e di energia soprattutto nello scenario estivo (dati Iren) ; non potendo utilizzare energia rinnovabile la Sua amministrazione ha chiesto chiarimenti a Iren sul costo in bolletta per i chiavaresi alla voce “depurazione acque”? L’impianto di Chiavari è situato in una zona molto simile a quello collocato a Cornigliano nella ex zona industriale adiacente al mare Iren sostiene che “secondo l’analisi odorigena i miasmi resteranno limitati all’area industriale dove sorge l’impianto” Crediamo sia legittimo chiederLe se ha  avuto assicurazioni rispetto alle analisi odorigene relative all’impianto  di Chiavari perché converrà con noi che la colmata non è un’area industriale , c’è un porto turistico, delle case, stabilimenti balneari e secondo Lei anche una scuola. Altre domande legittime crediamo siano relative  a quanto dureranno i lavori (5 anni ci sembra una ipotesi non sostenibile) dove transiteranno gli ottomila camion per portare le 200mila tonnellate di massi per la scogliera a difesa dell’impianto (dati Iren probabilmente sottostimati) e dove passeranno i collettori di vallata  visto che tra le tre ipotesi di Iren vi è la possibilità di via Parma ( siamo curiosi di sapere chi darà eventualmente l’autorizzazione  sull’altra alternativa lungo  le sonde delle’ Entella in piena zona rossa). Altra osservazione più che legittima è come farete a costruire la scuola visto che la sentenza del Consiglio di Stato su Preli recepisce la legge Italiana che prevede non si possa costruire a una distanza  non inferiore di almeno cento metri dal depuratore compresi parcheggi asserviti( cento metri non dal camino). Crediamo che su queste e altre osservazioni sia legittima e ragionevole la nostra richiesta di incontro per chiarire ai chiavaresi i dubbi e le preoccupazioni rispetto a un progetto molto impattante per la città e il suo futuro».
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