A Sestri Levante, dopo le esternazioni di oggi del presidente del consiglio comunale Gian Paolo Benedetti e della consigliera comunale Mirella Defilippi, entrambi del gruppo Sestri per tutti dalle frazioni al mare, arriva la replica dell’opposizione di centrodestra.
“La discussione era chiusa da un mese, non può sospendere o rinviare la seduta”
“Con il comunicato stampa emesso questa mattina abbiamo la riprova, più volte fornita in aula, che il presidente del consiglio comunale di Sestri Levante non conosce il regolamento che sarebbe tenuto ad applicare e pretende di interpretarlo ad uso e consumo della maggioranza – dicono Marco Conti e Diego Pistacchi, rispettivamente capigruppo di Fratelli d’Italia e Sestriamo/Forza Italia – pensando di confutare la decadenza del Regolamento di Polizia urbana non approvato prima della conclusione del consiglio comunale, ritiene che la pratica sia stata solo sospesa e rinviata. Allo scopo cita l’art.25 comma 3) del regolamento per lo svolgimento del consiglio comunale, scrivendo che lo stesso recita “nello specifico: l’istanza può essere chiesta nel corso di una discussione”. Appunto, l’istanza va presentata nel corso della discussione. Il presidente del consiglio comunale dovrebbe sapere che la “discussione” si conclude prima del dibattito sugli emendamenti. Nel caso in specie, la discussione si è chiusa nel corso della seduta del 29 agosto con la presentazione degli emendamenti. Quindi l’istanza di sospensione e rinvio non può essere presentata, né votata, né pertanto avere efficacia quando si è già in fase di emendamenti. Qualora la bizzarra interpretazione fornita dal presidente fosse ritenuta accettabile, sarebbe parimenti applicabile all’articolo 31, comma 1 dello stesso Regolamento, che recita: “Prima della chiusura della discussione, ogni consigliere può presentare, formulati per iscritto, uno o più emendamenti o sottoemendamenti alle proposte di deliberazione o agli ordini del giorno”. Se il concetto di “discussione” può essere esteso alla trattazione degli emendamenti, altri ne potranno quindi essere presentati ogni volta che si apre il dibattito su un emendamento, contrariamente a quanto sempre sostenuto – crediamo correttamente – dallo stesso presidente. Le regole non valgono solo quando fanno comodo. Il presidente del consiglio comunale deve applicare il Regolamento, non storpiarlo a proprio piacimento. Specie se non lo conosce”.