La polemica

Depuratore di Chiavari, il PD Tigullio e Chiavari: “Basta lacrime di coccodrillo, servono scelte chiare”

L’accusa all’amministrazione Messuti-Segalerba: “Nessun atto concreto per chiudere con il progetto in Colmata e ripartire da Preli”

Depuratore di Chiavari, il PD Tigullio e Chiavari: “Basta lacrime di coccodrillo, servono scelte chiare”
Pubblicato:

Il Partito Democratico del Tigullio e del Circolo PD di Chiavari sul tema del depuratore di Chiavari: “Basta con le lacrime di coccodrillo, servono atti concreti”.

La posizione del PD Tigullio e Chiavari

Nei giorni scorsi abbiamo letto con stupore le reazioni del sindaco di Chiavari, Messuti, e del Presidente del Consiglio Comunale, nonché ex Vice Presidente della Città Metropolitana, Segalerba, in merito alle ultime evoluzioni sulla questione depuratore di Chiavari.

Occorre ricordare che il Depuratore in Colmata fu una scelta precisa dell'Amministrazione Di Capua-Messuti-Segalerba, adottata nel 2018. La conferenza dei servizi venne chiusa in fretta e furia a pochi giorni dal rinnovo del Consiglio Comunale nel 2022. L'amministrazione comunale precedente e quella attuale non hanno mai aperto un confronto pubblico con la città sul tema, imponendo il progetto dall'alto e rivendicandolo come strumento per ottenere investimenti per la città.

Dopo la sentenza dello scorso dicembre, l'amministrazione comunale poteva fare due cose: rivendicare la bontà del progetto presentato oppure accantonarlo indicando una nuova area. Messuti e Segalerba non hanno fatto né l'uno né l'altro.

Essendo entrambi avvocati, sapevano benissimo che il mancato ricorso da parte del Comune di Chiavari non avrebbe comportato la fine del progetto della Colmata, ma solo la riapertura delle procedure autorizzative e l'emissione di un nuovo parere regionale. L'unica cosa che avrebbe potuto comportare la chiusura definitiva della pagina nera del depuratore in colmata sarebbe stato un atto ufficiale del Comune che comunicasse la propria indisponibilità a proseguire con tale progetto.

Un atto che il Sindaco di Chiavari non ha mai fatto in questi sei mesi, durante i quali è stato silente sulla vicenda depuratore, salvo poi indignarsi a tempo scaduto.

Ancor più grave la posizione di Segalerba, che ha avuto il coraggio di sostenere che negli ultimi 22 anni ha sostenuto un impianto di depurazione differente rispetto a quello attuale. In questi ultimi 22 anni ha governato per 13 anni ed è proprio durante gli anni in cui è stato in maggioranza e amministratore che è stato pensato e realizzato l'impianto di depurazione in Colmata a mare.

Dal 2017 era vicesindaco della Città metropolitana, l'ente che si occupa del ciclo delle acque, e neppure in quella sede ha sostenuto ipotesi differenti. Negli ultimi sei mesi, da vicesindaco facente funzioni dopo la sentenza, aveva la possibilità di superare l'attuale impianto trovando una soluzione politica rispetto a un progetto fallimentare che tutti si affrettano a scaricare, rendendolo ormai orfano ma la cui paternità è chiara.

In questi sei mesi non ha fatto nulla, lasciando marcire la situazione, salvo tentare nel passaggio di consegne la patetica scena dello scarico delle responsabilità alla nuova Sindaca Metropolitana.

Invece di piangere lacrime di coccodrillo, perché il Comune di Chiavari in questi mesi non ha fatto un atto ufficiale per chiudere la partita del depuratore in Colmata e avviare la progettazione del depuratore di Preli? Perché ha bocciato anche gli ordini del giorno in consiglio comunale che andavano in questa direzione?

È ora di smettere con le recriminazioni e di assumere la responsabilità di scelte chiare e definitive per il bene della città.

Seguici sui nostri canali