Politica locale

Depuratore di vallata: interviene l'avvocato Segalerba

"Temiamo che il Partito Democratico voglia fare confusione guardando indietro, per non far capire ai cittadini come intende andare avanti"

Depuratore di vallata: interviene l'avvocato Segalerba
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La discussione intorno al depuratore di vallata non si placa. Interviene anche l'avvocato Antonio Segalerba, presidente del consiglio comunale di Chiavari ed ex sindaco metropolitano facente funzione.

La dichiarazione

Il ricorso di IREN

“Il 4 giugno IREN ha presentato ricorso contro la sentenza del TAR che, nel dicembre 2024, aveva bloccato il progetto del maxi-depuratore previsto sulla colmata mare di Chiavari. Una decisione inaspettata, soprattutto alla luce del fatto che, appena sei giorni prima, il 29 maggio, l’amministratore delegato della stessa IREN aveva ufficialmente annunciato che non sarebbe stato presentato alcun appello"- così il presidente Segalerba.

L'insediamento di Salis come nuova sindaca metropolitana

"Cos’è accaduto in così pochi giorni? L’unico evento di rilievo è stato l’insediamento della nuova sindaca metropolitana Silvia Salis, sostenuta da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Dopo il suo arrivo, nel silenzio istituzionale più assoluto, IREN ha invertito rotta. È quindi legittimo chiedersi: chi ha dato l’ordine di ricorrere al TAR?"

Il percorso

"Durante il mio incarico da sindaco metropolitano facente funzione, con un primo incontro del 15 gennaio 2025, ho iniziato un percorso partecipato e pragmatico: tre impianti distinti e sostenibili, calibrati sulle esigenze locali. Questa proposta – supportata da tutti i sindaci del comprensorio e accompagnata dalla lettera di IREN in cui si rinunciava al ricorso – è stata formalmente consegnata alla sindaca Salis il 29 maggio."- continua il presidente.

L'impianto di Preli e il maxi depuratore in Colmata

"Voglio ricordare che Chiavari ha già un impianto a norma, quello di Preli, potenziabile, e parte di un progetto che porto avanti sin dal 2002. Il maxi-depuratore in Colmata, invece, è una proposta nata solo nel 2015, approvata allora con i voti del PD e di Valentina Ghio, che avrebbe avuto un impatto devastante sul litorale, poi modificata nel 2017 da Levaggi, sempre con i voti della deputata del PD Valentina Ghio e poi spostato in colmata fronte mare per salvare la piscina olimpionica del Lido. Dopo dieci anni di proteste e modifiche, la sentenza del TAR del dicembre 2024, ottenuta da alcuni cittadini, ha riaperto la discussione."

"Ora la domanda è chiara: la nuova sindaca metropolitana vuole sostenere una soluzione condivisa come da me iniziata a gennaio 2025 o continuerà a difendere il vecchio progetto.  Temiamo che il Partito Democratico voglia fare confusione guardando indietro, per non far capire ai cittadini come intende andare avanti, e speriamo non nel peggiore dei modi come fatto fino ad oggi”.- conclude Segalerba.

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