Depuratore, il Tar rinvia l'udienza al 23 ottobre
L'ex consigliere Cervini: "Atteso anche l'esito del ricorso al Tribunale delle Acque contro la sistemazione idraulica del Rupinaro"
Doveva essere il giorno della verità: ma il Comitato contro il Depuratore dovrà attendere ancora più di un mese per sapere se il suo ricorso può trovare accoglimento. Il Tar ha rinviato l'udienza al 23 ottobre perché la controparte ha inviato documentazione solo tre giorni fa.
La nota di Cervini
Giusto ieri, era intervenuto sulla vicenda l'ex consigliere comunale di Chiavari Emilio Cervini: oggi infatti è atteso anche il responso del Tribunale delle acque sul ricorso presentato dalla Fondazione Morando contro il Comune di Chiavari avverso la delibera del Consiglio Comunale n.92 del 9.11.23 sulla sistemazione idraulica del Rupinaro.:
Ci sono date che non si dimenticano e anzi possono diventare “ quasi storiche “.
Potrebbe essere il caso di mercoledì 18 settembre 2024, cioè domani.
Infatti, fino a prova contraria, proprio domani potrebbe essere scritta una pagina importante della storia attuale della Città di Chiavari.
In particolare per due opere decisamente fondamentali per il presente ed il futuro della nostra città: il depuratore in colmata e il rifacimento degli argini del Rupinaro.
Ho usato il condizionale perché a noi semplici cittadini non è dato accedere ad atti amministrativi né essere informati su tempi e procedure giudiziarie in corso.
Fidandoci delle notizie di stampa locali mi pare non ci siano stati aggiornamenti in merito e quindi domani il TAR Liguria dovrebbe discutere del ricorso dei privati e del Comitato No al depuratore contro la realizzazione dell’opera in colmata.
Sempre domani anche il Tribunale delle acque dovrebbe affrontare il ricorso presentato dalla Fondazione Morando contro il Comune di Chiavari avverso la delibera del Consiglio Comunale n.92 del 9.11.23 sulla sistemazione idraulica del Rupinaro.
Personalmente condivido molte delle osservazioni presentate dai ricorrenti, ma a questo punto purtroppo il problema non è schierarsi visto che
c’è di mezzo la magistratura… e non si sa mai come andrà a finire.
Aspettiamo e… vedremo.
Certo che in entrambi i casi chi è stata chiamata in causa e’ l’Amministrazione Comunale Messuti- Segalerba che anziché cercare delle soluzioni possibilmente concordate e condivise ha preferito “ arroccarsi “ e dare così inizio al contenzioso giuridico- amministrativo.
Torno a ripetere che staremo a vedere i pronunciamenti dei giudici e ne prenderemo atto, però sin da ora non si può non constatare la carenza di dialogo, di confronto partecipato e di una Politica con la P maiuscola capace di “ lavorare “ per il Bene Comune, termine tanto caro agli amministratori attuali di Partecipattiva ma che in nome del Potere e’ stato messo nel cassetto del dimenticatoio.