Depuratore, interviene il Pd: "Stop al progetto"
Il Segretario del circolo cittadino Antonio Bertani: "L’area di colmata verrà irrimediabilmente compromessa per ogni suo futuro sviluppo"
"Sono passati ormai quasi sei anni da quando l’attuale maggioranza vinse le elezioni cavalcando la contrarietà alla realizzazione del depuratore nella zona del Lido. Da allora si sono susseguiti cambiamenti a riguardo di quel progetto, ma nulla è stato condiviso con la cittadinanza": a dirlo è Antonio Bertani, capogruppo Pd in consiglio comunale a Chiavari e segretario del circolo cittadino.
"Quel che oggi sappiamo (poco) è che, con buona probabilità, il nuovo depuratore verrà realizzato nell’area di colmata a mare - spiega il consigliere comunale - Nulla si sa di quello che sarà il percorso che dovranno seguire i nuovi collettamenti dalle vallate per raggiungere il nuovo impianto. Verranno fatti passare da Via Parma o sul lungo Entella? Entrambe le soluzioni presentano molte criticità, ma il duo Segalerba-Messuti non vuole condividere nulla con la cittadinanza, pur trattandosi di un’opera fortemente impattante sulla città".
I punti fermi
"Come Partito Democratico - sottolinea il segretario - crediamo sia di fondamentale importanza la realizzazione di un moderno impianto di depurazione, ma critichiamo questa scelta per diversi motivi, tra cui:
- Le acque depurate verranno tutte scaricate in mare aperto. Seppur l’acqua stia diventando sempre più un bene prezioso questo progetto prevede lo scarico a mare senza alcun tipo di riutilizzo (ad esempio per il vicino Porto);
Collocare questo tipo di opere in prossimità del mare è, a nostro avviso, sbagliato per future problematiche legate alle mareggiate, che stanno diventando sempre più intense; - Nel progetto manca completamente il tracciato delle condutture in arrivo dalle vallate;
- L’area di colmata verrà in buona parte compromessa per ogni suo futuro sviluppo, è sbagliato collocare l’impianto in Colmata perché i vincoli di distanze impediscono l’utilizzo pieno dell’area. Se si farà la scuola, la si dovrà fare schiacciandola molto distante dallo stesso impianto perché ci sono limiti inderogabili;
- L’opera ha raggiunto costi elevatissimi (siamo ad oltre 130 milioni di euro) e, considerando che nella progettazione manca tutta la parte relativa alle condutture, la cifra totale è destinata ad aumentare ancora e finirà nelle bollette dei cittadini causando ulteriori ricadute sulle famiglie;
- Le lavorazioni in quell’area comporteranno per anni un forte impatto su tutta la città, si parla di circa 130 camion al giorno con un conseguente inquinamento in notevole aumento.
Oltre alle scelte progettuali critichiamo in maniera forte la modalità politica con la quale si arrivati ad oggi, nessun aspetto di questo progetto è stato condiviso con i cittadini, non si sa con precisione a quanto ammonterà complessivamente il costo della realizzazione di questo impianto. Ancora una volta le decisioni prese a Palazzo Bianco arriveranno ai cittadini senza alcuna discussione pubblica.
Chiediamo quindi che venga sospeso l’attuale iter progettuale e che si apra immediatamente un dibattito pubblico per la valutazione tecnica di tutte le altre alternative possibili".