la controrisposta

Depuratore, non si placano le polemiche tra Orecchia, Messuti e Segalerba

Il consigliere comunale di Chiavari con Te controrisponde a sindaco e presidente del consiglio

Depuratore, non si placano le polemiche tra Orecchia, Messuti e Segalerba
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Non si placano le polemiche sul depuratore. Questa volta a parlare è di nuovo il consigliere comunale di "Chiavari con Te!", l'avvocato Nicola Orecchia, che controrisponde a quanto detto da Messuti e Segalerba.

La controreplica

Scrive Orecchia:

"Ho letto la replica scomposta del sindaco, Federico Messuti, e del presidente del consiglio comunale, nonché vice sindaco metropolitano, Antonio Segalerba, al mio intervento sulla pericolosità della collocazione del depuratore fronte mare in colmata, messa in evidenza dalle recenti violente mareggiate.

Come temevo, nessuno dei due ha saputo andare al di là delle sterili polemiche e dello scarica barile: nessuna rassicurazione in merito alla sicurezza dell’area, né tantomeno alcuna resipiscenza rispetto ad una decisione che ai più si sta dimostrando completamente assurda. Se Messuti e Segalerba, in evidente difficoltà, hanno bisogno di rivangare il passato, ricordino ai cittadini, per onestà intellettuale, anche che il progetto del depuratore a Preli non è stato possibile perché l’Amministrazione Agostino, di cui faceva parte Segalerba, era riuscita a perdere la causa arbitrale contro IREN, mentre l’Amministrazione Levaggi, di cui facevo parte come assessore, aveva scongiurato che in colmata mare venisse costruito il mega depuratore comprensoriale per 210.000 abitanti equivalenti a servizio di tutto il Tigullio Orientale con l’installazione delle condotte fognarie da Sestri Levante a Chiavari in mare aperto. Questa decisione imposta nel 2015 dall’ATO della Città Metropolitana, con il voto contrario del Comune di Chiavari e contro cui avevamo raccolto 4.000 firme e proposto ricorso al TAR, è stata superata proponendo come area alternativa quella del Lido e per un depuratore ben più ridotto (per 140.000 abitanti equivalenti).

Così come l’Amministrazione Di Capua ha potuto rispostare, a sua volta, il depuratore dal Lido in Colmata mare, ben potrà anche l’Amministrazione Messuti pretendere la ricollocazione in un’altra area, visto che ancor oggi, dal 2017, non è stato predisposto il progetto esecutivo dell’impianto di depurazione. A differenza degli attuali amministratori, io sono pronto a cambiare idea su questa scelta, ma non posso rimarcare come quella assunta dall’Amministrazione Di Capua/Segalerba e portata avanti convintamente dalla nuova Messuti/Segalerba sia certamente peggiorativa per questi semplici elementi oggettivi:

1) Il depuratore al Lido avrebbe avuto costi di realizzazione nettamente inferiori (90 milioni di euro contro gli attuali 200 milioni di euro), quando per spostarlo occorreva fosse isocosto;

2) Non avrebbe privato il Comune di Chiavari di un’area strategica comunale come la colmata mare, ma avrebbe occupato un’area di proprietà prevalentemente demaniale;

3) Non sarebbe stato costruito direttamente sul mare, ma, sulla base di una perizia tecnica, arretrato a 70 metri dalla battigia, su un’area dove storicamente non ha mai colpito nessuna mareggiata (né tantomeno quella del 2018, né quella recente), e dove l’Entella non è mai esondato, visto che si trova all’altezza della foce e lì il fiume trova sfogo direttamente in mare;

4) Lo scavo per il depuratore al Lido sarebbe stato fatto dove c’è sabbia, che a differenza del materiale di discarica presente in colmata, poteva essere impiegata per il ripascimento delle spiagge;

5) Le difese protettive necessarie sarebbero state minori e molto meno costose di quelle necessarie per proteggere il depuratore sul fronte mare;

6) Grazie a tali interventi, sarebbe stato possibile costruire, interamente a spese di IREN, ben due piscine di cui una scoperta e una coperta olimpionica, a differenza dell’unica che vorrebbe realizzare questa Amministrazione che sarà scoperta e con soli 250 posti, a fronte, però, di un’esorbitante spesa di oltre 7 milioni di soldi pubblici, che potevano essere utilizzati per altre strutture sportive;

7) Ed il cantiere per costruirlo non avrebbe occupato per almeno 8 anni i 1000 parcheggi presenti in colmata con enorme danno anche per tutto il settore commerciale e turistico di Chiavari.

E poi come dimenticare i rendering diffusi da Avanti Chiavari durante la campagna elettorale del 2017 che raffiguravano il camino del depuratore del Lido con fumi di colore giallo per terrorizzare i cittadini sulle conseguenze odorigene dell’impianto? Oggi che tale camino verrà posto ancora più vicino al centro cittadino e direttamente in porto dove sono ormeggiate le imbarcazioni dei turisti cosa sono diventati gli scarichi? Fumenti per l’aerosol? Siamo seri per piacere e non prendiamo in giro i cittadini!

Se al Lido era una collocazione sbagliata, perché il loro gruppo politico Avanti Chiavari non ha portato avanti il ricorso che aveva proposto contro questa decisione davanti al TAR, ma ha preferito riportarlo in area di colmata? Che piaccia o no la responsabilità del depuratore in colmata mare è tutta dell’Amministrazione Di Capua/Segalerba e di quella di Messuti/Segalerba che ancor oggi dimostra di difenderla a spada tratta. Spetta a questa maggioranza che oggi governa la città rimediare alla propria decisione, trovare una soluzione alternativa e convincere il Comune di Carasco o altro Comune a mettere a disposizione l’area su cui spostare il depuratore. Non sono io né il Sindaco di Chiavari, né il vice sindaco Metropolitano per poterlo fare, ma solo consigliere comunale di minoranza.

Se oggi Messuti e Segalerba, rimasti inerti per oltre 7 anni, supini alla volontà dell’ATO di Città Metropolitana, non sono in grado o non vogliono fare nulla per salvare Chiavari da questa sciagura, lo dicano chiaramente e i cittadini ne prenderanno purtroppo atto. Non avremo problemi ad intitolare il depuratore a Segalerba, perché se lo merita più di tutti!"

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