Depuratore, Orecchia: “Lo intitoleremo a Segalerba”
Il consigliere di opposizione chiede una delibera di giunta che fermi l’iter alla luce dei danni delle recenti mareggiate
“L’ultima mareggiata che ha colpito violentemente tutto il nostro litorale ed, in particolare, ha messo a dura prova la diga foranea del porto di Chiavari, causandone danni evidenti, credo che imponga una seria riflessione sulla collocazione del depuratore in Colmata mare: a dirlo è il consigliere comunale Nicola Orecchia, capogruppo di “Chiavari con te!”.
“Dico che occorre una riflessione “seria”, perché l’importanza del tema non lascia spazio a sterili polemiche o ai soliti scaricabarile cui abbiamo assistito fino ad oggi: non portano a nulla ma soprattutto non risolvono il problema, né interessano ai cittadini - sottolinea Orecchia - Che sia necessario un sistema di depurazione delle acque a norma per il nostro territorio è fuori discussione, ma condivido le preoccupazioni della più parte dei cittadini, anche supportati da tecnici esperti nel settore, che si domandano cosa sarebbe successo se il depuratore fosse già stato costruito dove ha deciso di spostarlo nel 2017 l’Amministrazione Di Capua-Segalerba e dove ancora oggi, l’Amministrazione Messuti-Segalerba intende con pervicacia collocarlo, nonostante la recente mareggiata e ancor prima quella del 2018”.
“Cambiare una decisione, se è sbagliata, è sintomo di intelligenza, non di debolezza. E siamo ancora in tempo per farlo - ribadisce con forza Orecchia - ma non possiamo perderne ancora: il depuratore a Chiavari andrà a breve in infrazione e le sanzioni europee incombono!
Il cambiamento climatico è ormai un dato purtroppo incontestabile e negli ultimi anni abbiamo assistito ad un preoccupante aumento delle mareggiate per forza ed intensità, tanto che tra gli esperti c’è chi ha sostenuto che eventi come questi siano difficilmente contrastabili e che per il futuro si dovrà pensare di spostare le attività umane in luoghi più lontani dalla costa.
Per questo affrontare una spesa per costruire il depuratore in colmata di almeno 200 milioni di euro, che ricadranno interamente in bolletta e, quindi, nelle tasche dei cittadini, e di cui solo per l’imponente difesa a mare necessaria (ammesso che sia sufficiente), ben 20 milioni di euro, pare una scelta ancora più assurda e azzardata. Ha senso continuare ad impuntarsi in questa direzione?”.
L’apertura di Messuti
“Il Sindaco Federico Messuti nei giorni scorsi ha dato un segnale di apertura molto importante, dichiarando “Sarei ben felice se il depuratore fosse altrove” - sottolinea il consigliere - Il Sindaco della Città Metropolitana di Genova, Dott. Marco Bucci, in occasione del convegno organizzato da Piazza Levante, in collaborazione con il Secolo XIX, “Chiavari e il Tigullio: ultima chiamata. Adesso serve vincere le sfide del presente per costruire il futuro”, tenutosi in data 31.03.2023 presso il Teatro Caritas a Chiavari, aveva dichiarato che: “Se il Comune non vuole farlo fa un’ordinanza e si prende la responsabilità. È compito del Comune farlo”.
Bene Sindaco Messuti, passi dalle parole ai fatti. Questa è la politica che Lei è chiamato a svolgere!
Adotti immediatamente una delibera di giunta comunale per fermare l’iter e apra un tavolo di confronto in ATO sia con Città Metropolitana che con la Regione in cui far valere il proprio peso politico e trovare una soluzione alternativa anche al di fuori dei confini chiavaresi. Perché non prendere in considerazione la proposta del consigliere comunale, Arch. Giovanni Giardini e adoperarsi con più convinzione per spostare il depuratore lontano dal mare, ad esempio, a Carasco? A favore del Comune ospitante si potrebbero investire per esigenze del suo territorio le ingenti somme altrimenti utilizzate per le difese a mare.
“In questo ci aspettiamo che svolga un ruolo attivo anche Antonio Segalerba nella duplice veste sia di presidente del consiglio comunale sia di Vice Sindaco metropolitano, invece, di attaccare tutti coloro che chiedono a gran voce una diversa collocazione più sicura e razionale - attacca Orecchia - Diversamente dovremo concludere che l’unico a volere il depuratore in colmata mare sia rimasto solo Segalerba. In quel caso, lo battezzeremo “depuratore Segalerba”.