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Diga di Genova, Claudio Muzio (FI): “Portare avanti le grandi opere per lo sviluppo e la crescita della Liguria”

Il capogruppo di Forza Italia: “I consiglieri regionali non sono chiamati ad emettere pareri tecnici, ma ad esprimere scelte politiche, assumendosene con chiarezza la responsabilità”

Diga di Genova, Claudio Muzio (FI): “Portare avanti le grandi opere per lo sviluppo e la crescita della Liguria”
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Durante la seduta del consiglio regionale di oggi, martedì 21 maggio, si è discusso della nuova diga di Genova. Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio.

Le dichiarazioni di Muzio:

“Il gruppo di Forza Italia, che mi onoro di rappresentare in Consiglio Regionale, ritiene necessario portare avanti le opere strategiche per lo sviluppo e la crescita della Liguria e dell’intero Paese. Per questo oggi, in coerenza con questa volontà, ci assumiamo la responsabilità politica di dare seguito al provvedimento relativo al mutuo per la nuova diga di Genova. Noi consiglieri regionali non siamo chiamati ad emettere pareri tecnici su quest’opera, ai quali provvedono i soggetti e gli organi competenti e a ciò deputati, ma a scegliere se un’infrastruttura come questa debba o no essere sviluppata, e quindi se la gara per la seconda fase debba essere realizzata. Di fronte a questa scelta ognuno di noi, in ragione del ruolo che riveste e della responsabilità affidatagli dai cittadini attraverso il voto, deve prendere una posizione chiara e netta. Io credo che sia questo il compito della politica, non sostituirsi a chi ha la competenza ed il ruolo di espletare tutte le verifiche tecniche sull’opera”.

“Vorrei poi precisare – ha proseguito Muzio – che i 57 milioni di euro massimi erogabili sono un contributo cosiddetto ‘marginale’, per cui la Regione potrebbe ridurre il proprio apporto economico per una cifra pari ai ribassi d’asta realizzati a seguito dell’affidamento dell’appalto. Si potrebbe persino arrivare al possibile azzeramento del valore del finanziamento medesimo, come già accaduto nella prima fase della nuova diga foranea, quando l’analogo contributo regionale di 57 milioni di euro, anch’esso a carattere marginale, venne definanziato per i ribassi d’asta realizzati in sede di gara”, ha concluso il capogruppo di Forza Italia.

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