Dimissioni Dagnino, intervengono Orecchia e Giardini
"Un fatto che non ci coglie di sorpresa"

Dimissioni del consigliere Andrea Dagnino, intervengono i consiglieri comunali arch. Giovanni Giardini (Cambia con me) e l’avv. Nicola Orecchia (Chiavari con Te!).
La lettera di Giardini e Orecchia
Scrivono i due consiglieri all'opposizione:
"Allora era vero che esisteva 'un caso Dagnino'! Le dimissioni del consigliere Dagnino non ci colgono di sorpresa. A fine agosto ci eravamo chiesti se fossero fondati i rumors che si susseguivano in città sul consigliere comunale, Andrea Dagnino, il quale pareva stesse prendendo le distanze da questa maggioranza.
Ciò in considerazione di una sua istanza di accesso agli atti per analizzare le ingenti spese sostenute dall’Amministrazione Messuti per manifestazioni culturali, turistiche e sportive. Iniziativa di per sé legittima e nelle piene prerogative del mandato di consigliere comunale, ma che, se fatta da un membro della maggioranza, denota, se non una sfiducia nei confronti della sua Amministrazione, sicuramente uno scarso rapporto con gli assessori di rifermento ed, in particolare, a quanto si diceva, con l’assessore allo sport, Gianluca Ratto, con cui aveva difficoltà a collaborare in ragione della sua delega al rapporto con le associazioni sportive.Si vociferava di deleghe riconsegnate al Sindaco o, addirittura, di richiesta di un passo indietro al Dagnino da parte di membri della maggioranza.
E, in effetti, il diretto interessato, pur premettendo di parlare “il meno possibile”, intervistato da un quotidiano locale, aveva ammesso di aver nutrito “dubbi” sull’operato della giunta, tanto da non aver preso parte all’ultima maggioranza di agosto.Il sindaco Messuti si era spinto a dichiarare 'Non esiste alcun caso Dagnino', attaccando, come al solito, quando è in palese difficoltà, l’opposizione, a suo dire, 'in cerca di creare casi politici che non ci sono, non avendo idee né argomenti'.
Purtroppo gli argomenti c’erano ed, in particolare, quelli relativi alla gestione di due pratiche recenti 'molto calde' quali l'assegnazione dello Stadio Comunale e il bando per il Palazzetto dello Sport che evidentemente sono stati causa di forti frizioni ed imbarazzo per il consigliere comunale Dagnino.Tanto che il consigliere, durante la recente Festa dello Sport, da lui organizzata, è apparso solamente durante il convegno di sabato scorso, ma seduto in terz’ultima fila e, invece, di prendere parte, insieme ai suoi colleghi di maggioranza, alle premiazioni di tutte le associazioni coinvolte, ha preferito presentarsi a Leivi alla festa della ASD Polisportiva Leivese.
Probabilmente Dagnino non è riuscito ad inserirsi in una squadra che si definisce unita solo a parole, ma lascia molta poca autonomia e libertà ai singoli componenti, oppure ambiva ad un ruolo politico più prestigioso (Assessore?) che non gli sarebbe stato garantito in questo mandato e ha preferito (o è stato spinto?) a dimettersi.
Chiaramente rispettiamo la sua decisione anche se ci dispiace per la sua fuoriuscita dal consiglio comunale e avremmo preferito che, per poter seguire gli impegni professionali e famigliari, formalmente addotti a giustificazione delle proprie dimissioni, potesse limitarsi a rimettere soltanto la delega allo sport e mantenesse il suo ruolo di consigliere comunale per il suo compito di indirizzo e controllo sull’operato di questa Amministrazione per cui era stato votato ed eletto.Infine, una semplice considerazione in merito al comunicato col quale l’amministrazione comunale ha reso pubbliche le dimissioni del consigliere Dagnino: quanta ipocrisia nelle dichiarazioni di commiato del sindaco Messuti, del presidente del consiglio Segalerba, dell’assessore allo Sport e, se ci è consentito, anche dello stesso Dagnino! La politica vera richiede più trasparenza e soprattutto più coraggio!"