Garibaldi (PD): "Le liste di attesa cresciute di 850mila prestazioni"
Parla il capogruppo del PD in Regione
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"Nel punto stampa di qualche giorno fa, il presidente Giovanni Toti, insieme all'assessore Angelo Gratarola, ha ufficialmente certificato il fallimento del Piano 'Restart Liguria' , il piano di recupero delle liste d'attesa. Le dichiarazioni di Alisa, l'agenzia regionale per la salute, non lasciano spazio a dubbi: nel 2023, dopo le iniziative annunciate dalla Giunta Toti per abbattere le liste d'attesa, i risultati sono andati nella direzione opposta: un aumento di quasi un milione di prestazioni in lista d'attesa, per la precisione 850.000". A parlare è Luca Garibaldi, capogruppo del PD in Regione.
"Il quadro delineato dal direttore di ALISA Filippo Ansaldi è disastroso - continua Garibaldi -, le decisioni di investimento degli ultimi due anni sono state un fallimento evidente: l'acquisto continuo di prestazioni dai privati, senza una strategia definita e senza un focus sul potenziamento del personale ospedaliero, ha portato a un aumento esponenziale delle liste d'attesa, nonostante la crescente spesa di risorse (circa 60 milioni di euro, andati in gran parte ai privati).
E qual è la soluzione che si propone nel 2024? Continuare a fare la stessa cosa. In un quadro in cui le singole Asl sono già in disavanzo e dove Toti è passato da annunciare 50 milioni per le liste d’attesa a investirne 12. Il resto andrà ai privati o a coprire i disavanzi?
E, in attesa dei nuovi dati, i vecchi numeri delle liste d'attesa restano sconvolgenti: nel monitoraggio che mese per mese ALISA pubblica sul suo sito, vi sono anche i dati "ex post", sulle prestazioni già effettuate.
Sono appena usciti quelli di novembre e ve ne riporto alcuni, assai significativi: su 2.041 ecografie dell'addome da svolgere entro 10 giorni, (priorità breve), solo il 38,6% ha rispettato i tempi, il resto è andato oltre (la ASL 3 ha un tasso di risposta del 20% entro i tempi). Delle 3.798 mammografie effettuate in maniera programmata (entro 120 giorni) solo il 50% è rimasta nei tempi. Su 609 TAC da svolgere entro dieci giorni, la risposta è stata positiva solo per il 48,3%. E stessi numeri si riscontrano su prime visite ed altri esami diagnostici, in peggioramento dai mesi precedenti".