Politica locale

Il futuro della scuola a Sestri Levante: interviene Sestri Città Aperta

L'associazione si mette a disposizione per prender parte a eventuali incontri futuri sul tema

Il futuro della scuola a Sestri Levante: interviene Sestri Città Aperta

Dopo che l’amministrazione Solinas ha reso pubblico il piano di riorganizzazione delle scuole cittadine, interviene anche, per un commento, l’associazione Sestri Città Aperta.

Sestri Levante

“Esprimere una propria riflessione su quanto è avvenuto e sta avvenendo a Sestri Levante rispetto al riordino delle scuole cittadine è estremamente difficile, perché si intreccia la necessità di conoscere e leggere i dati di realtà al desiderio di tener fermo il principio di cura per cui la scuola è una priorità assoluta di ogni comunità.”- così l’associazione

“Esprimere una riflessione per noi significa – essendo un’associazione culturale e partecipata – confrontarci al nostro interno e restituire, democraticamente e con i tempi necessari, una pluralità di sguardi ma anche alcuni punti fermi. Da questi partiamo.
La vicenda sicuramente nasce con un grave errore di metodo da parte degli amministratori della città che non hanno condiviso con il territorio e le scuole (in tutte le loro componenti sociali e lavorative) nulla delle decisioni che sono state poi comunicate ufficialmente attraverso una conferenza stampa una decina di giorni fa.”

“La necessità di un riordino è stata rinnovata negli anni diverse volte da parte della politica locale ma il silenzio che la ammantava da tempo lasciava intendere la solita inerzia e invece la notizia si è abbattuta sulla platea di chi vive la scuola, da un giorno all’altro e con toni perentori.”

“Nessuna interlocuzione, nessuna opportunità di contraddittorio costruttivo.
Altro aspetto che ci lascia interdetti è l’interpretazione del calo demografico. Se da un lato le proiezioni su nati e residenti non sono dati sufficienti per operare decisioni così gravi, dall’altro la denatalità non può esser trattata come una colpa o un destino ma bisogna adoperarsi per fare in modo che le scuole del territorio tornino ad essere attrattive per le iscrizioni di chi vive in comuni limitrofi lavorando sia sull’offerta didattica e extra curricolare dei plessi, sia su un piano che agevoli la scelta di abitare a Sestri da parte di giovani e famiglie (ad esempio aumentando il fondo solidale per gli affitti, invece che ridurlo come è stato fatto di recente, promuovendo spazi di aggregazione sociale e rilanciando l’offerta culturale della città, che appare tristemente in declino).”

“Abbiamo a cuore la scuola e lo abbiamo dimostrato in questi due anni organizzando momenti e iniziative volte a sensibilizzare il territorio in particolar modo sull’offerta formativa nei momenti in cui abbiamo notato trascuratezza nel gestirla ma soprattutto sul tema della casa (tema urgente a livello sia nazionale che locale), a cui abbiamo dedicato diversi incontri a cui l’attuale amministrazione, invitata con anticipo, ha deciso di non partecipare.”

“Cosa sentiamo di aggiungere a questa fase di confronto?
1. Che si deve riavviare un dialogo a cui tutte le scuole e le frazioni devono poter partecipare, consapevoli però che alcune decisioni dovranno esser prese seguendo criteri imprescindibili: in primis lo stato di “salute” degli edifici scolastici, l’effettivo numero degli iscritti, le buone pratiche delle/dei docenti, i bisogni educativi speciali e l’inclusione;
2. Che innegabilmente il Ministero sta attuando una politica progressiva di accorpamento e le amministrazioni locali e le Direzioni scolastiche giustamente devono essere in condizione (con la disponibilità di dati precisi, la conoscenza puntuale della legislazione scolastica e la strutturazione di proposte articolate) di governare il cambiamento e non subirlo, con ricadute che patirebbero soprattutto i cittadini;
3. Che si deve evitare in tutti i modi di agevolare lo scontro tra i vari plessi, che rischia di degenerare da sana competizione a rivendicazioni ostili;
4. Che si deve avere a cuore il benessere dei bambini, privilegiando ambienti scuola e progetti a misura di bambino nelle dimensioni e con speciale attenzione ai bambini che hanno maggiore necessità di aiuto e sostegno;
5. Che l’amministrazione è tenuta a comunicare alla cittadinanza in modo chiaro e trasparente come intende utilizzare per altre attività/funzioni i plessi che rimarranno vuoti.”

“Non è sufficiente, come è stato detto affermare che gli immobili verranno alienati per fornire altri servizi alle famiglie.
Non si potrebbe coniugare la disponibilità degli edifici dismessi con l’avvio di un progetto concreto e serio per creare occasioni abitative per incoraggiare giovani e famiglie ad abitare nuovamente la nostra città?”

“Nel ruolo di cittadine e cittadini, di attiviste e attivisti, di socie e soci di Sestri Città Aperta ci mettiamo a disposizione per prender parte a eventuali incontri futuri.”- concludono