“Il metanodotto Casarza – Sori non può prescindere dal coinvolgimento del territorio”
Il tracciato di circa 50 chilometri serve per collegare gli impianti esistenti a Sori dove il gas arriva dal Piemonte e Casarza Ligure con tubature provenienti dall’Emilia
“Se Snam Rete Gas ha deciso di realizzare il metanodotto progettato da Saipem avrà le sue buone ragioni, ma questo non può prescindere dall’ascoltare preventivamente le richieste del territorio e in modo particolare dei proprietari dei terreni e dei Comuni interessati”.
“Il metanodotto Casarza – Sori non può prescindere dal coinvolgimento del territorio”
Il consigliere regionale Giovanni Boitano interviene in merito al metanodotto Sestri Levante – Recco che dovrebbe snodarsi da Casarza Ligure sino a Sori lungo un tracciato che attraversa Val Petronio, Val Graveglia, Valle Sturla, Val
Fontanabuona e Golfo Paradiso interessando una quindicina di Comuni.
“I sindaci sono venuti a conoscenza del progetto solo attraverso il decreto del prefetto di Genova che indica come i tecnici di Snam devono effettuare dei sopralluoghi, tra l’altro già iniziati - continua Boitano – sui terreni interessati dal metanodotto che dovrebbe essere realizzato a partire dal 2022”.
Il tracciato di circa 50 chilometri serve per collegare gli impianti esistenti a Sori dove il gas arriva dal Piemonte e Casarza Ligure con tubature provenienti dall’Emilia. “Le criticità sono numerose, riguardano i diritti dei privati e dei
Comuni a cominciare dalla fascia di rispetto di circa 30/40 metri interessata dalla tubatura dove non sarà possibile edificare – conclude Boitano – bisogna poi tenere conto della fragilità del territorio interessato da un preoccupante dissesto idrogeologico che può subire un aggravio a seguito dell’intervento previsto”.