Interventi sul fiume Entella, il Comune di Chiavari sollecita la Regione

Canepa e Di Capua hanno delineato una mappa delle zone a rischio: "La città rischia di essere nuovamente allagata"

Interventi sul fiume Entella, il Comune di Chiavari sollecita la Regione
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Intervenire sul fiume Entella: è quanto hanno chiesto, in una lettera indirizzata alla Regione Liguria, il sindaco di Chiavari Marco Di Capua e il consigliere incaricato in tema di Protezione Civile Giorgio Canepa. Il sollecito arriva con la richiesta di interventi sia di carattere strutturale, sia nell’ immediato, con azioni tese ad ottenere la diminuzione del rischio in caso di forti piogge.

"Una situazione pericolosa, la città rischia di essere di nuovo allagata"

Da un sopralluogo che il consigliere Canepa ha effettuato nei giorni scorsi lungo il tratto di fiume che va dalla foce sino ai margini del Comune di Carasco, emerge una situazione "pericolosa, che in caso di forti precipitazioni, ormai non già da considerarsi fenomeni eccezionali ma ricorrenti, potrebbe generare la fuoruscita delle acque dall’alveo e quindi l’alluvione della città".

Ecco quindi la "mappa" della aree da rivedere

Zona Foce: è da tempo acclarato e ben visibile che la foce del fiume Entella sia otturata da un enorme tappo di sabbia (di cui la parte visibile è poca cosa) che crea un ostacolo al naturale deflusso delle acque. "Nel Pgra si parla di centinaia di migliaia di metri cubi che andrebbero asportati. Ovvio che un intervento del genere non sia realizzabile in tempi brevi, ma se ne richiede quanto meno la pianificazione".

Tratto intermedio – dalla foce al ponte della Maddalena: nel tratto chiavarese non si rilevano criticità sostanziali, al di là di una necessaria opera di pulizia attorno ai piloni dei ponti. Mentre dalla parete di Lavagna sono evidenti i crolli degli argini con una particolare situazione di attenzione relativa alla condotta fognaria che attualmente risulta completamente scoperta e vulnerabile.

Tratto superiore – dal ponte della Maddalena sino al confine col Comune di Carasco: il primo evidente problema è dovuto alla presenza di tronchi incastrati alla base dei piloni del ponte della Maddalena, oltre ad una quasi completa ostruzione delle due campate laterali. In caso di piena, la possibilità che altri tronchi vadano a restringere ulteriormente la sezione incastrandosi alla base dei piloni è assolutamente da evitare. "E’ pertanto prioritario effettuare un intervento di rimozione e pulizia prima dell’arrivo della stagione invernale. L'intervento di pulizia e ripristino delle arginature compromesse dovrebbe poi proseguire lungo gli argini in direzione di Carasco visto che proprio da questa zona sono scaturiti i maggiori problemi durante l’alluvione del 2014, quando il fiume ruppe gli argini all’altezza delle caserme e raggiunse comodamente il centro cittadino percorrendo via Piacenza".

La lettera si conclude con la fiducia di un  intervento tempestivo da parte della Regione: "Rimaniamo in attesa di essere contattati per condividere la situazione e capire quale piano di azione la Regione vorrà attuare, nell’ immediato e in prospettiva futura".

 

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