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L’addio di Salvatore lancia Tosi tra le Stelle

Il consigliere regionale rapallese nominato nuovo capogruppo del Movimento

L’addio di Salvatore lancia Tosi tra le Stelle
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Il forfait di Alice Salvatore - che ha abbandonato il Movimento per dar vita al suo nuovo soggetto politico - lancia indirettamente tra “le stelle” il rapallese Fabio Tosi, nominato nuovo capogruppo grillino in Consiglio regionale.

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"Sono più oneri che onori", assicura lui, menzionando ad esempio la questione dei dipendenti del suo gruppo che - con il dimezzamento dei portavoce - dovrà subire un’inevitabile sforbiciata:

"Avendo sempre lavorato da dipendente, capisco bene le preoccupazioni dei nostri collaboratori, ma anche le attenzioni che il datore di lavoro, specie in questo delicato momento, deve avere nei loro riguardi".

La domanda inevitabile è se il nuovo ruolo attribuito al 5Stelle rapallese possa valergli come trampolino di lancio in vista della prossima tornata:

"La decisione è stata presa in piena sintonia con il collega Andrea Melis con il quale mi unisce un rapporto di amicizia prima ancora di quello lavorativo - precisa - Considerare il ruolo che ricoprirò negli ultimi mesi di legislatura come una maggiore attenzione nei miei riguardi non è nel mio modo di agire. Sicuramente beneficerò di un po’ di visibilità in più, ma secondo me conta maggiormente quanto un consigliere ha prodotto in seno alle istituzioni - aggiunge - Penso di aver fatto un buon lavoro e di aver ottenuto buoni risultati con 5 leggi regionali su antimafia , turismo e commercio, e numerosi emendamenti accolti".

Tosi, ufficialmente in lizza per il secondo mandato (dopo il sì espresso a inizio anno dalla base) torna con la mente al 2015:

"Dopo poche settimane dall’inizio di questa mia fantastica avventura, fui subito preso di mira e indicato come il primo consigliere dell’opposizione che avrebbe potuto passare in maggioranza".

Il motivo?

"Per alcune speculazioni legate per lo più ai ruoli passati e alle amicizie politiche di mio padre - spiega - I fatti però hanno dimostrato il contrario. Sono rimasto nel M5S perché ci credevo, ci credo e ci crederò. E neppure ho voltato le spalle ai cittadini che mi hanno dato la loro preferenza".

Tosi, auspicando l’approvazione di una legge sul vincolo di mandato, prende le distanze dalle scelte dell’ex collega Salvatore. Non la nomina mai apertamente, anche se l’accusa di “tradimento” per interesse personale si insinua tra le righe. Assicura fedeltà al Movimento, anche di fronte all’ennesimo boccone amaro: l’alleanza a Sinistra e in particolare con quel Pd di cui lui stesso fino a pochi mesi fà ribadì più volte:

"non mi fido. Non si può far finta di niente con il passato». Ora però la partita è diversa, assicura: In questa fase parliamo di programma. Su determinate tematiche come sanità pubblica, dissesto idrogeologico, ambiente e infrastrutture non possiamo perdere la nostra identità in virtù di un’alleanza. Sette mesi fa la mia diffidenza era giustificata, oggi preferisco dire “patti chiari, amicizia lunga”".

Ovvero?

"In Consiglio abbiamo già affrontato e votato le tematiche a noi care con una visione similare. Credo sia una buona premessa".

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