Lapetina a Mangiante: «Nessuno dei dati da noi citati è smentibile e smentito»
Il dibattito si concentra sui contenziosi finanziari, sulla validità dei candidati e sulle prospettive per il futuro della città
Con le elezioni imminenti, Lavagna si trova di fronte a una scelta cruciale, mentre gli elettori sono chiamati a valutare attentamente le proposte e le promesse dei contendenti. Il dibattito si concentra sui contenziosi finanziari, sulla validità dei candidati e sulle prospettive per il futuro della città, ed ecco che il candidato primo cittadino Claudio Lapetina risponde alle accuse dell'attuale sindaco Gian Alberto Mangiante, nuovamente candidato per le prossime elezioni.
La replica di Claudio Lapetina
«Le reazioni scomposte del Sindaco uscente Mangiante alle nostre puntualizzazioni sono la dimostrazione che le nostre parole continuano a smascherare la narrazione di chi si atteggia a monarca di Lavagna. La nostra coalizione è unita, insieme per la città e per i cittadini di Lavagna - dichiara Lapetina - Nessuno dei dati da noi citati è smentibile, e smentito, e quindi il Sindaco uscente sceglie di buttarla in rissa, sinonimo di chi non ha argomentazioni solide. Secondo l’opinione di Mangiante, in qualità di medico, non sarei adatto a ricoprire il ruolo di Sindaco, ma è proprio da medico, che mi dichiaro preoccupato per il fatto che sempre di più Mangiante confonde le proprie opinioni con il "Verbo". Per il sottoscritto il Verbo lo aveva uno solo e nonostante tutto è stato persino messo in croce. Inoltre - prosegue il candidato - Sappiamo che discutere il ruolo dell'OSL (Organismo Speciale di Liquidazione), incaricato della gestione del dissesto finanziario degli Enti locali, compromette il suo tentativo di occultare l'importante lavoro svolto dai Magistrati contabili nella gestione del debito. La città si amministra con condivisione e visione, il provare a creare paure è l’ennesimo esempio del non avere proposte serie. Le paure possono fornire un controllo a breve termine che spesso, come sta succedendo conduce però a un malcontento. Il fallimento deriva soprattutto da anni di contenziosi che l’Amministrazione uscente ha perso contro il gestore del Porto e dai relativi debiti accumulati: la strada che Mangiante vuole continuare a perseguire. E proprio l’assegnazione scellerata del Porto per cinquant’anni ai privati è stata parte del problema. Quindi la soluzione è ripetere questi errori? Il porto deve e può essere restituito ai lavagnesi, lo dicono le carte. Oltre che, cosa ancora più infamante che rimarrà per sempre una macchia per Lavagna, l’infiltrazione mafiosa che alcuni dei suoi sostenitori hanno vissuto e tollerato durante i loro incarichi di governo».
Lapetina conclude: «Invito il Sindaco uscente Mangiante a fare quello che non ha mai fatto prima: ascoltare i cittadini e far conoscere le proprie proposte per il futuro di Lavagna, e non passare le giornate di campagna elettorale cercando di denigrare l’avversario»