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Il Gruppo consiliare di minoranza muove aspre critiche sulla scelta del presidente del consiglio comunale e sull'aumento della TARI
Nel consiglio comunale di martedì 25 giugno è stata eletta la nuova presidente del consiglio comunale di Lavagna, avvocato Nicoletta Rebori, e la vicepresidente, consigliera Carla Bo. Il Gruppo consiliare "Lavagna Insieme", con il capogruppo Claudio Lapetina, dice di aver proposto pubblicamente già la settimana scorsa di condividere la scelta della presidenza. Martedì, Lapetina ha chiesto una sospensione, accordata dal sindaco, per individuare una nomina condivisa tra i consiglieri di maggioranza. Tuttavia, le istanze della minoranza non sono state considerate e la maggioranza ha proceduto unilateralmente.
"Sulla scelta della presidente in particolare abbiamo espresso le nostre perplessità non solo per il metodo ma anche perché le è stata assegnata una delega, quella del personale, a nostro avviso e secondo la giurisprudenza amministrativa maggioritaria, tra funzione di delegato non é compatibile con tale incarico.Abbiamo ulteriormente rilevato che la consigliere Rebori è stata un assessore nella Giunta Sanguineti che ha portato il Comune allo scioglimento per mafia.Inoltre abbiamo preso atto che, contrariamente a quanto emerso nella mattina di oggi sugli organi di stampa, la delega ai servizi Sociali che era stata preannunciata come confermata alla consigliera Beani, è stata invece trattenuta dal sindaco.Nella successiva pratica abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà perché l’amministrazione si è limitata ad applicare l’aumento della tariffa TARI senza valutare interventi, che abbiamo evidenziato e proposto, tali da consentire l’ attenuamento dell’impatto soprattutto per le utenze delle famiglie numerose. Infine votato contro ad una variazione di bilancio riguardante alcuni interventi effettuati con caratteri d’urgenza, ma che, in realtà, sono stati principalmente di carattere 'elettorale'".