Lavagna, stato di agitazione di tutto il personale comunale
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la Rsu del Comune di Lavagna hanno interrotto le relazioni sindacali con Palazzo Franzoni

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la RSU del Comune di Lavagna, dopo un incontro avvenuto lo scorso 1° agosto con l'ente pubblico, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale comunale.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la Rsu del Comune di Lavagna hanno interrotto le relazioni sindacali con Palazzo Franzoni
“Tale decisione si è resa inevitabile a fronte del mancato accoglimento delle richieste sindacali avanzate in fase di contrattazione e della totale assenza di risposte concrete rispetto alle criticità ormai strutturali che gravano sull’organizzazione e sul personale – riferiscono i sindacalisti Luca Infantino, Cinzia Maniglia e Paolo Badalini - il Comune di Lavagna, negli anni più difficili del dissesto finanziario, ha potuto continuare ad operare solo grazie allo straordinario impegno dei propri dipendenti, che oggi sono quasi la metà rispetto al passato. L’età media è elevata, la dotazione organica è ridotta all’osso, e il personale non può più continuare a sopperire, da solo, alle inefficienze del sistema. Eppure, nonostante questa situazione drammatica, l’amministrazione comunale ha scelto di non affrontare il problema della grave carenza di organico, preferendo invece destinare risorse all’assunzione di una nuova figura dirigenziale, anziché rafforzare le dotazioni del personale del comparto. Non servono altri dirigenti. Servono assunzioni nel comparto. Inoltre, non è stato previsto alcun intervento di incentivazione per il 2025, nemmeno attraverso l'applicazione del Decreto Pa 2025, varato dal Ministro Zangrillo, che consente agli enti di incrementare le risorse del Fondo per la contrattazione decentrata. Una mancata valorizzazione inaccettabile, soprattutto considerando che i lavoratori hanno sostenuto per anni il funzionamento dell’ente in condizioni operative estremamente critiche, senza riconoscimenti né economici né professionali. Grave anche la scelta dell’amministrazione comunale di non avvalersi della possibilità di attivare selezioni verticali in deroga, previste dalla normativa vigente fino al 31 dicembre 2025. Una scelta miope - concludono i sindacalisti - che nega al personale ogni reale possibilità di crescita interna, nonostante le opportunità offerte dal quadro normativo”.