Politica locale

Proposte per la casa consegnate al sindaco di Sestri Levante

Si tratta del passaggio finale della scuola di formazione politica “Ri-Generarsi. Formazione politica per il bene comune”

Proposte per la casa consegnate al sindaco di Sestri Levante

Sono state consegnate le raccomandazioni a tema casa al sindaco di Sestri Levante, Francesco Solinas, e alla sua giunta, elaborate dai cittadini e partecipanti all’incontro dal titolo “AbitAzione: Abitare, Restare, Appartenere. Il diritto alla casa a Sestri Levante” svoltosi presso il Teatro della Lavagnina lo scorso 27 settembre.

Le raccomandazioni

Come precedentemente condiviso, l’incontro rappresentava l’evento finale della scuola di formazione politica “Ri-Generarsi. Formazione politica per il bene comune”, finanziata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e frequentata da 30 partecipanti del territorio, di cui la metà sotto i 30 anni di età.

La scuola di politica

La scuola di politica, slegata da ogni partito e orientamento politico, si è realizzata attraverso 4 incontri di cui due workshop in presenza di tre giorni ciascuno, e un evento aperto alla cittadinanza di Sestri nel mese di Giugno, a cui hanno partecipato esponenti politici di diversi schieramenti. Il percorso di formazione è stato un’importante occasione per i cittadini di crescita e apprendimento sui metodi della democrazia partecipativa e sulle questioni più rilevanti per la città, come l’accesso al lavoro e alla casa, in particolare per i giovani.

Il tema della casa

La casa, in particolare, rappresenta un diritto fondamentale e un pilastro della qualità della vita, oltre a essere elemento centrale per garantire coesione sociale e pari opportunità. Per questo è un tema molto caro a Sestri Città Aperta, che ha avviato, negli scorsi mesi, all’interno della scuola di politica, un sondaggio pubblico con l’obiettivo di ascoltare direttamente la voce dei cittadini. Tra le numerose criticità emerse dai dati raccolti si segnalano in particolare l’elevata incidenza delle case vacanza, il costo eccessivo degli immobili, la carenza dell’offerta abitativa e il limitato utilizzo del patrimonio edilizio esistente.

Alla luce di tali evidenze, Sestri Città Aperta ha ritenuto prioritario approfondire ulteriormente la questione, avviando un percorso di studio, confronto e mobilitazione volto a individuare soluzioni sostenibili e rispondenti ai bisogni reali dei cittadini. All’interno del percorso un passaggio significativo è stato l’incontro pubblico AbitAzione.

L’evento

L’evento, partecipato da cittadini sestresi e dei territori circostanti attenti al tema della casa, ha visto l’intervento di relatori esperti di politiche urbanistiche e abitative su piani che spaziano da quello nazionale a quello locale. Grazie alle significative esperienze e agli esempi virtuosi portati dai relatori Pierluigi Musarò, direttore del corso di dottorato in sociologia dell’Università di Bologna, Selena Candia, consigliera regionale e urbanista, e Tiziano Ugolini, referente del progetto Never Give Up per il Tigullio, i cittadini presenti hanno potuto sviluppare una maggiore consapevolezza sul tema.

Il punto focale dell’incontro è stata l’elaborazione da parte dei partecipanti, divisi in gruppi di lavoro, delle problematiche riscontrate in ambito abitativo attraverso la loro esperienza diretta e indiretta; quindi, la conseguente formulazione di proposte effettive che mirano a rendere più sostenibile la scelta di vivere a Sestri Levante.

La lettera con le raccomandazioni

“Portiamo alla vostra attenzione, nel seguito, le proposte emerse durante l’incontro.
Riteniamo che l’attuazione di alcune di queste misure possa costituire un importante
passo verso il perseguimento dell’ambizioso obiettivo di rispondere adeguatamente
alle esigenze della cittadinanza.”- così Sestri Città Aperta

1. Misure per i proprietari
Per incentivare la disponibilità di alloggi destinati ai residenti e favorire un
utilizzo più responsabile del patrimonio immobiliare, si propongono:
Incentivi fiscali, agevolazioni e tutele per chi affitta a residenti in modo stabile
e regolare.
Sostegno al recupero delle abitazioni private abbandonate, per favorire il
riutilizzo di spazi esistenti.
Censimento degli immobili pubblici in disuso e loro riqualificazione per
destinarli a case per residenti.
Maggiore controllo sui contratti di locazione e sulla reale destinazione d’uso
delle abitazioni.

2. Misure per gli inquilini
Parallelamente, è necessario sostenere chi cerca stabilmente una casa e fatica
a trovarla a condizioni accessibili. Le proposte principali sono:
Promuovere politiche abitative integrate a livello nazionale, regionale e
locale per coordinare incentivi, regolamenti e strumenti finanziari volti a
rendere il prezzo delle abitazioni più accessibile ai residenti.
Agevolazioni economiche per l’affitto, come contributi diretti e misure di
sostegno al pagamento del canone.
Misure di supporto per l’acquisto della prima casa, con particolare attenzione
ai giovani sotto i 35 anni, che spesso incontrano maggiori difficoltà
nell’accedere al mercato immobiliare.

3. Politiche di regolamentazione degli affitti brevi

Per ridurre l’impatto degli affitti turistici sul mercato residenziale e garantire un
equilibrio tra turismo e vita cittadina, si propongono:
Mappatura e monitoraggio degli edifici utilizzati per affitti brevi/stagionali, e
coordinamento con altre città italiane ed europee per azioni di
regolamentazione più stringente di tale modalità locatoria.
Destinazione di una percentuale fissa della tassa di soggiorno da destinare a un fondo per politiche di sostegno ai residenti nell’accesso alla casa.
Definizione di misure fiscali volte a scoraggiare gli affitti brevi e favorire la locazione a lungo termine.
Sistema di tassazione basato sulla rendita piuttosto che sul reddito, per garantire maggiore equità.
Disincentivi a mantenere immobili vuoti, per favorire la messa a disposizione delle abitazioni inutilizzate.

 

4. Proposte per le istituzioni

Per affrontare il tema dell’abitare in modo efficace e coordinato, sono stati
valutati di fondamentale importanza il coinvolgimento di tutte le parti interessate
e la promozione di un dialogo costruttivo tra esse. Si propongono quindi le
seguenti azioni:
Creazione di un tavolo di confronto con i proprietari, i sindacati degli inquilini,
e rappresentanze del terzo settore, gestito eventualmente da terzi in
collaborazione con il Comune, per favorire l’incontro tra domanda e offerta
abitativa.
Valorizzazione del ruolo delle associazioni, con l’obiettivo di sostenerne il
lavoro di mediazione tra domanda e offerta e di rafforzare la loro capacità di
interlocuzione con le istituzioni per promuovere politiche abitative più eque e
sostenibili.
Maggiore diffusione di informazioni circa il funzionamento dell’Agenzia per la
casa per garantirne lo sviluppo e il potenziamento al fine di garantire un
supporto più efficace nella gestione delle richieste abitative
Pur riconoscendo che la firma del protocollo sull’“Agenzia per la Casa” con Regione
Liguria e ARTE rappresenti un passo positivo per affrontare le difficoltà del mercato
immobiliare e affittuario a Sestri Levante, riteniamo che da sola questa iniziativa non
sia sufficiente a produrre un cambiamento reale. Il protocollo appare infatti come la
prosecuzione di esperienze analoghe già avviate negli anni passati, che non hanno
inciso in modo significativo sulla situazione abitativa locale.
Preoccupa inoltre l’assenza del Terzo Settore nella fase di definizione dell’accordo,
nonostante il lavoro capillare svolto negli ultimi anni da associazioni e realtà sociali
nell’analisi dei problemi legati all’accesso alla casa e nella ricerca di soluzioni
concrete.

Le intenzioni e le speranze dell’associazione

“Infine, riteniamo che senza un piano operativo chiaro – con obiettivi misurabili, ruoli
assegnati, personale dedicato e tempi di attuazione definiti – il rischio è che il
protocollo resti un documento di buone intenzioni, incapace di produrre effetti
concreti e visibili nel breve periodo.
La casa non è soltanto un bene individuale, ma un elemento fondamentale per la
coesione sociale e la vitalità di una comunità. Per questo, è essenziale promuovere
una coscienza collettiva e solidale, capace di superare la logica del possesso, e di
lasciare in eredità ai figli non solo il “mattone”, ma una comunità viva, accogliente e
sostenibile.
In questo percorso il dialogo tra cittadini e istituzioni riveste un ruolo centrale.

Per questo motivo abbiamo espresso il nostro rammarico per la vostra decisione di
non concedere il patrocinio all’incontro del 27 settembre, né rispondere all’invito
formale a parteciparvi. Ci auguriamo tuttavia che questa assenza e il dibattito che
ne è scaturito non chiudano il confronto, ma aprano nuove opportunità di
collaborazione con l’obiettivo comune di costruire, insieme ai cittadini, politiche
abitative più giuste, inclusive e durature.
Auspicando un vostro cortese riscontro, restiamo aperti al dialogo e disponibili per
eventuali chiarimenti e momenti di confronto.”- concludono