Manca il numero legale in consiglio comunale a Rapallo
Carannante: "Il tempo delle scuse è finito: questa amministrazione deve prendere atto del proprio fallimento e agire di conseguenza, prima che il danno diventi irreparabile”

Ieri sera è mancato il numero legale in consiglio comunale a Rapallo dopo il primo argomento all’ordine del giorno. Oltre alle assenze giustificate di Alongi, Aonzo e Proietto, tutti consiglieri di maggioranza, si sono allontanati dall’aula Angiolani, Annichiarico, Brigati e Carannante, consiglieri di opposizione presenti. Erano assenti Mainieri e Capurro.
Carannante: "Il tempo delle scuse è finito: questa amministrazione deve prendere atto del proprio fallimento e agire di conseguenza, prima che il danno diventi irreparabile”
“Ancora una volta, l’amministrazione comunale dimostra di non avere né una visione chiara né la capacità di governare la città. Ieri sera, il consiglio comunale non si è potuto svolgere per mancanza del numero legale, certificando l’ennesima prova di inefficienza e disorganizzazione – afferma Carannante - questo non è un caso isolato: da tempo, infatti, la maggioranza fatica a garantire i numeri necessari per la normale amministrazione, una situazione che si ripete anche nelle commissioni, dove più volte è andata sotto su pratiche fondamentali. La città tocca forse il punto più basso della sua storia. Se chi governa non è in grado nemmeno di garantire il funzionamento del consiglio comunale, come può affrontare le vere emergenze della città? Il tempo delle scuse è finito: questa amministrazione deve prendere atto del proprio fallimento e agire di conseguenza, prima che il danno diventi irreparabile”.
Angiolani: "È ora di dare una scossa alla politica locale”
“Ieri sera abbiamo assistito a un consiglio comunale che ha sfidato ogni limite – ha affermato Francesco Angiolani, consigliere comunale di minoranza - la maggioranza non è riuscita a garantire il numero legale, dimostrando ancora una volta la propria inadeguatezza e mancanza di progettualità. Noi, consiglieri di opposizione, non abbiamo potuto avallare questo imbarazzo e abbiamo deciso di abbandonare l’aula dopo aver discusso la mia mozione sul riconoscimento dello Stato Palestinese. È inaccettabile che su un tema così importante si provi a mettere il cappello politico senza una reale volontà di confronto. È tempo di prendere atto della realtà: con un'amministrazione così debole e con un bassissimo consenso, la nostra comunità rischia di rimanere indietro. Noi continueremo a lottare per un’amministrazione che metta al primo posto gli interessi dei cittadini, non le proprie faide interne. È ora di dare una scossa alla politica locale”