Per Marco Conti il Musel di Sestri Levante va ceduto

Secondo il consigliere di minoranza, la media di presenze giornaliere nel 2017 è di 6 persone

Per Marco Conti il Musel di Sestri Levante va ceduto
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“Una media di 6 presenze giornaliere nel 2017, ecco il triste primato del Musel di Sestri Levante che si riconferma simbolo dello spreco di soldi pubblici e di fallimento culturale. Meglio liberarsene e investire i soldi risparmiati nel miglioramento del decoro urbano e nella promozione”. Ad affermarlo è il consigliere comunale di minoranza di Popolo per Sestri Marco Conti.

Secondo il consigliere di minoranza, la media di presenze giornaliere nel 2017 è di 6 persone

“Nonostante i roboanti comunicati stampa finalizzati a promuovere le bellezze del Musel, nonostante il boom di presenze annunciato dalla Mediaterraneo Servizi, nonostante la massiccia campagna pubblicitaria e gli innumerevoli open day gratuiti – prosegue Conti che snocciola dei numeri - i dati ufficiali ne confermano per l'ennesima volta il clamoroso flop. Dal 1° gennaio al 31 maggio 2017 gli ingressi sono stati 1237, pari a 8 giornalieri, e gli incassi pari a € 965,00. Dal 1° giugno al 31 ottobre 2017 gli ingressi sono stati 749, pari a 4,90 giornalieri e gli incassi pari a € 1549,00. La media degli ingressi del 2017 è stata pari ad un misero 6,5 giornaliero, in linea con i già fallimentari numeri degli anni precedenti, e incassi per 2.500 euro. Tra il 2013 e il 2016 il Musel è costato mediamente ai contribuenti oltre 160.000 euro annui tra utenze, manutenzioni, stipendi, incarico direttore – continua ancora il consigliere comunale -  con la delibera di consiglio comunale del 25 gennaio 2017, la gestione del Musel, insieme ad altri e disparati servizi comunali, sono stati trasferiti alla società partecipata Mediaterraneo Servizi Srl, 100 % del Comune di Sestri Levante. Il Comune corrisponde alla società 85.400 euro annui a cui bisogna aggiungere però i costi di manutenzione e il personale e il totale è presto fatto. Stranieri, italiani, sestresi affascinati dalla presunta bellezza di qualcosa di cui nessuno sentiva il bisogno. La gente che vi entra è così suddivisa – secondo Conti – curiosi, pochi, qualche turista che, incantato dagli opuscoli e dalle brochure, pur di fotografare qualcosa, entrano ad annoiarsi, comitive di scolaresche costrette a sorbirsi immagini di qualche rana preistorica del lago di Bargone, tanto per fare punteggio ed aumentare presenze. Bisogna avere il coraggio di prendere decisioni drastiche, finalizzate a tagliare sprechi e investimenti improduttivi. Cediamo il Musel – chiede concludendo Conti - e con il risparmio conseguito investiamo più risorse nella cura della città e nella promozione del nostro bellissimo territorio”.

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