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"Messuti/Segalerba, amministrazione delle cause perse": l'attacco di Orecchia

Il consigliere commenta le recenti sentenze che hanno riguardato il Comune

"Messuti/Segalerba, amministrazione delle cause perse": l'attacco di Orecchia
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"Quella di Messuti/Segalerba si sta dimostrando l’Amministrazione delle cause perse, a spese dei cittadini": l'attacco viene da Nicola Orecchia, avvocato e consigliere capogruppo di "Chiavari con Te!" in consiglio comunale a Chiavari.

"Oltre alla nuova recente sconfitta in appello per il cartello diffamatorio, il Comune di Chiavari ha perso anche la causa promossa dalla Città Metropolitana di Genova davanti al Tribunale Superiore delle Acque di Roma che ha dichiarato illegittimo il diniego dell’attuale Giunta all’inizio dei lavori per la messa in sicurezza del fiume Entella (primo lotto, a valle del ponte della Maddalena) - afferma Orecchia - È singolare che gli stessi amministratori che hanno diffamato una funzionaria pubblica per aver legittimamente chiesto la sospensione dei lavori per il ritrovamento in cantiere di un muro di interesse storico, addebitandole ingiustamente la responsabilità dei ritardi della burocrazia, siano quelli che oggi hanno bloccato illegittimamente un’opera pubblica, usando cavilli legali che si sono rivelati infondati.

Intanto, la difesa per Palazzo Bianco è già costata ai chiavaresi € 11.538,56 e ci auguriamo che l’impresa che ha vinto l’appalto non rivendichi i danni subiti dal ritardo dei lavori. Nel caso chi li dovrà pagare? In sede di Consiglio Comunale del 24.02.2023 avevo messo in guardia i Consiglieri Comunali di maggioranza che, votando l’ordine del giorno da loro proposto per impegnare la Giunta a fermare di fatto i lavori, ne avrebbero assunto il rischio e la responsabilità.
Sulla presunta illegittimità delle autorizzazioni edilizie e urbanistiche, avevo loro fatto anche presente che la Città Metropolitana aveva già chiarito che “è stata accertata la verifica positiva della sussistenza dei titoli già rilasciati e del permanere della loro validità” ed il responsabile del procedimento aveva dichiarato “il titolo edilizio relativo all’opera in oggetto risulta valido ed efficace”, ma non mi hanno ascoltato e questo è il risultato. In definitiva, il Tribunale Superiore delle Acque ha confermato la bontà della delibera del 2013, assunta dall’Amministrazione Levaggi, di cui facevo parte come assessore, condivisa dall’Amministrazione Di Capua in sede di conferenza dei servizi del 2018 e mai revocata nelle successive delibere di Giunta comunale del 2021, frutto di un iter amministrativo e progettuale dell’allora Provincia di Genova e portato avanti dalla Città Metropolitana di Genova che viene dal lontano 2000 e che nessuno aveva mai concretamente voluto fermare (neppure chi allora amministrava il Comune di Chiavari e oggi siede tra i banchi della maggioranza, svegliandosi tardi, solo quando è stato comunicato l’inizio dei lavori, ormai appaltati).
Delibera quella del 2013 votata da tutti i comuni interessati, compreso, oltre a Chiavari, Lavagna e Carasco, anche Cogorno dove assessore era il fratello del presidente del Consiglio Comunale di Chiavari, nonché Vice Sindaco metropolitano, Antonio Segalerba. Quest’Amministrazione ha perso altro tempo prezioso per mettere in sicurezza il territorio, soprattutto per quanto riguarda i quartieri di Ri e Caperana dove storicamente esonda l’Entella, come successo ancora di recente nel 2014.
La politica non si fa nelle aule dei tribunali, ma dialogando costruttivamente con le istituzioni competenti (Città Metropolitana e Regione).
Il Sindaco Messuti e il Vice Sindaco Metropolitano Segalerba, nel loro rispettivo ruolo, si attivino al più presto per richiedere l’approvazione dell’accordo di programma con la Regione che preveda la realizzazione delle idonee opere di difesa idrauliche a monte del ponte della Maddalena fino al ponte di Caperana (il lotto. n. 2) e che la cittadinanza attende da troppo tempo. Proprio quel lotto n. 2 che per la prima volta nel 2013 era stato provvidenzialmente posto dall’Amministrazione Levaggi come condizione all’esecuzione del lotto n. 1 e che nel 2021 l’Amministrazione Di Capua-Segalerba in maniera sconsiderata aveva stralciato dall’accordo di programma.
La messa in sicurezza dell’Entella, così come del Rupinaro - conclude Orecchia - non aspetta, e l’inutile prova di forza giudiziaria lascia il tempo che trova e rappresenta solo un ulteriore costo a carico dei cittadini".

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