Muzio: "Il direttore sociosanitario favorirà l'integrazione tra ospedale e territorio"

Muzio: "Il direttore sociosanitario favorirà l'integrazione tra ospedale e territorio"
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Il consigliere regionale e membro della Commissione Sanità Claudio Muzio commenta positivamente la nomina dei direttori sociosanitari in quattro ASL liguri. Muzio spiega come sia importante il dialogo con i Comuni, i Distretti, i medici di medicina generale, le residenze sanitarie, la realtà del volontariato, i direttori che potranno mettere in campo un’azione più puntuale, finalizzata all’individuazione di risposte ad hoc per le persone.

Le dichiarazioni di Muzio:

“Talvolta – sottolinea Muzio – si tendono a dare risposte sanitarie a problemi che sono invece di carattere sociale, ricorrendo magari a ricoveri impropri che, oltre a comportare un costo che si aggira sugli 800 euro al giorno, rischiano di precludere la possibilità di ricovero a coloro che ne hanno veramente bisogno. E’ anche per risolvere questa criticità che Regione Liguria ha deciso di istituire la figura del direttore sociosanitario, con l’obiettivo di trovare le giuste risposte per i singoli pazienti e creare un forte raccordo tra il sistema sanitario delle ASL e il sistema sociale dei Comuni, collegando quello che oggi è talvolta frammentato”.

“Auspico dunque – prosegue il consigliere regionale di Forza Italia – che con la nomina dei direttori sociosanitari possano presto iniziare ad arrivare quelle risposte che il territorio attende. Auguro perciò ai direttori, a partire da quello dell’ASL 4 Chiavarese, dott.ssa Cristina Giordano, un buon lavoro per l’impegnativo compito che li aspetta”.

“Voglio infine sottolineare – conclude Muzio - anche l’importanza della nomina dei direttori dei Dipartimenti Interaziendali regionali (Diar): questi Dipartimenti, istituiti con la legge di riforma sanitaria approvata dal Consiglio regionale, consentiranno di ottimizzare le risorse umane e professionali a disposizione delle Aziende Sanitarie e di condividere le buone pratiche: i medici potranno muoversi trasversalmente rispetto alle ASL, sulla base dei bisogni che di volta in volta emergeranno. Tutto ciò per garantire una presa in carico globale del paziente e una maggiore uniformità ed equità della risposta sanitaria su tutto il territorio ed anche col fine di abbattere le liste d’attesa”.

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