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"Non lascerò che mia figlia vada a Montallegro in funivia"

Tosi, M5S: "I brividi pensando che 24 bambini delle Gianelline sono andati in funivia pochi giorni fa"

"Non lascerò che mia figlia vada a Montallegro in funivia"
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“Nella determina 312 del 15 aprile si legge che la funicolare di Montallegro di Rapallo sarebbe stata chiusa per manutenzione “programmata”… proprio oggi, nello stesso giorno della notizia dell’arresto (in attesa di convalida del fermo) del direttore che gestisce anche la funivia del Mottarone. A pensare male si fa peccato, ma francamente leggendo la cronaca dei tragici fatti di Stresa sorge qualche dubbio sulla correttezza delle operazioni. La testimonianza di chi ha preso la cabinovia il giorno prima della tragedia è impossibile da digerire…”. Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi.

La denuncia del consigliere regionale 5 Stelle

“A Rapallo, la tematica è sulla bocca di tutti. Come lo è il fatto che è da poco salita al Santuario una scolaresca di 24 bambini delle Giannelline. Mi vengono i brividi al pensiero di essere appesi al fato. Ma la sicurezza non deve essere una questione di destino. La sicurezza deve essere il risultato di attente valutazioni e, nel caso di infrastrutture, di ineccepibili manutenzioni. Come padre di una bambina che lunedì dovrebbe andare in gita con la scuola al Santuario di Montallegro, ne va da sé che quella funicolare mia figlia non la prenderà. L'accompagnerò io in macchina”.

"L'amministrazione comunale faccia chiarezza"

“Ora, al netto della necessità di chiarire se la funicolare di Montallegro potrà riaprire in totale sicurezza e chi farà le funzioni del direttore, chiedo che l'amministrazione comunale, che ha competenza in materia, faccia chiarezza. In merito, la nostra consigliera Isabella De Benedetti interrogherà chi di dovere con un atto che rientra nelle sue funzioni: la nostra funicolare è stata revisionata come si deve?”.

"La lezione del Morandi non è servita a niente"

“Con indescrivibile amarezza, prendo atto che la lezione del Morandi non è servita a niente. Mai come ora serve accelerare con una normativa nazionale rigida sul tema della sicurezza e della giustizia: non è più tollerabile che su fatti come questi si debba andare avanti con processi “infiniti” che, purtroppo come la storia spesso insegna, sono giunti alla prescrizione. L'individuazione delle responsabilità e la certezza che sia fatta giustizia con pene certe e proporzionali, sono riforme indispensabili: ora più che mai serve la massima cautela sul tema della qualità dei controlli e della manutenzione”, conclude Tosi.

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