Oltre 300 manifestanti in piazza De Ferrari contro Toti: "'Dimettiti"
La manifestazione si è protratta per circa un'ora per dare spazio a interventi sui temi più diversi: dalla precarietà del lavoro alla scuola, passando per le politiche sociali
Oltre trecento persone, tra cui molti studenti, segreterie di partito e comitati cittadini, hanno risposto all'appello dell'associazione civica Genova che osa, che ha indetto una manifestazione ieri sera in piazza De Ferrari a Genova per chiedere le dimissioni del presidente della Liguria Giovanni Toti, arrestato martedì con l'accusa di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari a doveri d'ufficio, nonché di corruzione elettorale. La manifestazione si è protratta per circa un'ora per dare spazio a interventi sui temi più diversi: dalla precarietà del lavoro alla scuola, passando per le politiche sociali.
La manifestazione si è protratta per circa un'ora per dare spazio a interventi sui temi più diversi: dalla precarietà del lavoro alla scuola, passando per le politiche sociali
"Le notizie di questi giorni sono assolutamente inaccettabili: l'arresto del presidente Toti e delle altre persone coinvolte è sintomo di una politica sempre più corrotta ed escludente. Una politica in mano a Toti, in mano ai soliti vecchi, ricchi e potenti che giocano con il destino della nostra città per fare solamente i loro interessi", ha detto un portavoce di Genova che osa.
Molti gli striscioni e i cartelli esposti: 'Genova contro le mafie', 'Contro mafia e corruzione politica', 'Spazi assenti ma non per i potenti', 'il lavoro si deve pagare'. "Scopriamo che invece di pagare il lavoro dei giovani come si deve vengono regalate fiches al casinò di Montecarlo" ha detto uno degli intervenuti. "Mostrare su uno schermo di un editore coinvolto nell'inchiesta lo slogan che il lavoro si deve pagare non è stato possibile perchè è stato ritenuto 'divisivo'" ha detto un altro.
Tra la folla il capogruppo della Lista Sansa in Regione, Ferruccio Sansa, e l'europarlamentare del Pd Brando Benifei.
"Sono a Genova per un altro impegno - ha spiegato Benifei - ma ho ritenuto giusto unirmi a questa protesta perchè sono d'accordo con le rivendicazioni di queste associazioni di cittadini che chiedono un passo indietro a chi oggi guida ancora la giunta nonostante sia sospeso. Non possiamo tenere la regione ostaggio di una situazione insostenibile. Non si può avere una giunta con il presidente ai domiciliari e con un vicepresidente che deve barcamenarsi con una maggioranza che dovrà rispondere politicamente alle questione che stanno emergendo. Questa è solo l'ultima di una serie di vicende che mette la parola fine all'era Toti".
Sansa ha detto: "Siamo qui per chiedere di voltare completamente pagina. C'è il presidente della Regione ai domiciliari, l'ex presidente del porto in prigione, un importante imprenditore ai domiciliari. C'è il sindaco Bucci che non è indagato ma aveva voluto Signorini ai vertici di Iren e andava a braccetto con tutti i protagonisti di questa vicenda e deve dare spiegazioni, non può fare finta di essere sbarcato da Marte cinque minuti fa".