Parco di Portofino, "coinvolgere solo tre Comuni è cattiva politica"
Il progetto per la creazione del Parco Nazionale «rischia di essere un’occasione sprecata» secondo Linea Condivisa

Il progetto che si profila per la creazione del Parco Nazionale di Portofino «rischia di essere un’occasione sprecata se, come sembra, Regione Liguria non tornerà sui propri passi aprendo la partecipazione a tutti i Comuni e le aree che ne fanno richiesta» dichiara la presidente di Linea Condivisa Rossella D'Acqui.
«Con un lungo e complesso lavoro di ascolto, si era arrivati a costruire un progetto che prevedeva l’inserimento di almeno 10 Comuni all’interno del Parco Nazionale di Portofino e il Ministro della Transizione ecologica e dell'ambiente Roberto Cingolani aveva approvato questa strategia - precisa il capogruppo in consiglio regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino - Ora il presidente Toti chiude il progetto coinvolgendo solo tre Comuni, una decisione inaccettabile e senza precedenti, che serve solo a salvaguardare gli interessi di pochi (e a scongiurare un abbandono della Lega dalla maggioranza in Regione) a discapito della comunità e dell’occasione di sviluppo di territori che, ora come ora, attraversano un momento di crisi. Penso, tra i tanti esempi, alla Val Fontanabuona».
«Esistono delibere di Giunta e dichiarazioni ufficiali che confermano che molti Comuni desiderano entrare a far parte del Parco Nazionale di Portofino e, avendo le caratteristiche idonee, non capiamo perché siano stati esclusi - prosegue D’Acqui - Ci viene raccontato che qui la politica non c’entra e che la scelta è puramente tecnica, ma come può essere tecnicamente più efficace e utile alla comunità e al territorio limitare il numero di Comuni aderenti al progetto? Significa meno fondi europei, significa meno investimenti, significa maggiore isolamento, significa perdere un’opportunità di sviluppo sostenibile. Per noi questa è una scelta politica. Per la precisione, di mala politica».