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Pesca, la Liguria chiederà in Conferenza Stato-Regioni di rivedere il decreto anti-palamiti

Il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio: “Con il collega Vaccarezza e tante associazioni porteremo avanti la battaglia anche a livello nazionale”

Pesca, la Liguria chiederà in Conferenza Stato-Regioni di rivedere il decreto anti-palamiti
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La Giunta regionale della Liguria porterà in Conferenza Stato-Regioni la richiesta di revisione del decreto con il quale il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha ridotto da 200 a 50 il numero di ami utilizzabili per la pesca con il palamito, introducendo anche il divieto di usare verricelli elettrici per salparli. E’ quanto emerso questa mattina in Consiglio Regionale, in esito alla discussione di una Interrogazione presentata sul tema dal capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio e dal vice-capogruppo Angelo Vaccarezza.

Le dichiarazioni del consigliere Muzio:

“Ringrazio l’assessore alla Pesca, Alessandro Piana, che, come richiesto dall’Interrogazione presentata da me e dal collega Vaccarezza, si è assunto l’impegno di portare la questione in Conferenza Stato-Regioni”, dichiara Muzio. “La protesta contro il decreto del MASAF si sta allargando a molti territori e personalmente sono stato contattato da pescatori dilettanti ed associazioni di pesca ricreativa della Toscana, del Lazio e della Calabria: con loro stiamo valutando di assumere iniziative comuni in difesa della pesca col palamito”, prosegue.

“Il decreto ministeriale – sottolinea ancora il capogruppo azzurro - è stato un atto improvviso e improvvido, assunto senza alcun confronto, che va a colpire in maniera indiscriminata le migliaia e migliaia di persone che praticano la pesca con il palamito rispettando le regole in maniera rigorosa. La strada maestra sarebbe stata quella del rafforzamento dei controlli, invece si è preferito mortificare chiunque pratichi questo tipo di pesca con misure che, di fatto, la inibiscono e che causeranno l’abbandono di questa pratica da parte di tanti appassionati. Invece che punire chi non rispetta le regole, si è scelto di punire chiunque cali i palamiti”.

“Per questo io e il collega Vaccarezza chiediamo a gran voce che questo decreto venga rivisto. Scaricare sui pescatori dilettanti la colpa dell’impoverimento della risorsa ittica è un’assurdità inaccettabile. Quella con il palamito è una tradizione antica di secoli, una pesca selettiva, che vogliamo continuare a difendere, come qui in Consiglio Regionale facciamo ormai dal 2016. Ci muoveremo anche per approfondire e verificare la presenza, nel decreto del MASAF, di eventuali profili di illegittimità. E’ una battaglia che porteremo avanti a livello regionale e nazionale. Per difendere la nostra storia, una passione sana e le emozioni che il rituale della pesca con il palamito regala”, conclude Muzio.

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