lavagna

Piana dell'Entella, FdI: "Ruspe in azione per evitare il vincolo paesistico"

Intervento della portavoce Carla Bo sui lavori in corso per la bonifica bellica propedeutica alla realizzazione dell'argine

Piana dell'Entella, FdI: "Ruspe in azione per evitare il vincolo paesistico"
Pubblicato:

Duro comunicato di Fratelli d'Italia Lavagna, rappresentato dalla portavoce Carla Bo, contro i lavori di bonifica bellica in corso in questi giorni sulla piana dell'Entella. "La settimana scorsa - afferma Bo - noi cittadini lavagnesi abbiamo accolto con soddisfazione l’approvazione in Consiglio Comunale del mantenimento del vincolo agricolo sulla Piana dell’Entella, sperando potesse essere un passo certo verso lo stop allo scellerato progetto “diga”.

Ricerca di eventuali ordigni

Invece, pochi giorni dopo, c’è stato per tutti un brusco risveglio e la nostra Piana si trova ad essere un campo di battaglia, invece che di pregiati e rinomati cavoli! Sono in corso infatti interventi di bonifica bellica sulla sponda lavagnese dell’Entella, alla ricerca di eventuali residuati dell’ultima guerra mondiale, si dice “in preparazione” ai lavori che saranno eseguiti in un prossimo futuro".

Atteso il pronunciamento della Soprintendenza

"Tutti attendiamo a breve - prosegue - il pronunciamento della Soprintendenza, per l’apposizione del vincolo paesaggistico-ambientale sulla Piana, mentre ancora non sono conclusi alcuni contenziosi circa le procedure di esproprio dei terreni. Sembra inspiegabile, allora, questa fretta nel procedere con scavi e distruzioni, noncuranti che su quei terreni ancora privati si trovino serre, orti e attività economiche con cui intere famiglie si mantengono.
Oppure la devastazione della Piana, con la scusa della bonifica, è uno stratagemma per inficiare l’apposizione del vincolo paesistico: se il bene da proteggere non dovesse più sussistere (e dopo la devastazione che stanno attuando ruspe ed escavatori resterà ben poco), a cosa verrebbe apposto? Lo sfregio che si sta compiendo distrugge paesaggi naturali, oasi faunistica, attività economiche e luoghi ricchi di storia e tradizioni antiche. Questo è davvero un “oltraggio” alla città e ad un territorio che non ha mai chiesto e desiderato un’opera del genere.

Lo scopo ultimo che si fa sempre più evidente non è certo la sicurezza del territorio e la mitigazione del rischio idrogeologico, che si potrebbero ottenere con modalità meno invasive, più moderne e funzionali. La Politica, quella che si dichiara al servizio dei cittadini, ma abituata a ben altre passerelle, dovrebbe venire a passeggiare sul nostro “Seggiun”. Finché ci sarà".