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Piana dell'Entella, Fratelli d'Italia chiede la rimozione della barra alla foce

Parla la portavoce Carla Bo: "Occorre rivedere la conformazione della foce del fiume, perché si possa prevenire tale fenomeno"

Piana dell'Entella, Fratelli d'Italia chiede la rimozione della barra alla foce
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Intervento di Carla Bo, portavoce di Fratelli d'Italia Lavagna, a poche ore dal consiglio comunale che voterà per la non fabbricabilità della piana dell'Entella.

Cambio di destinazione d'uso

"Ci si aspetta - spiega Bo - che venga approvato il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni della piana dell’Entella, i quali risultano ancora, per lo meno in gran parte, classificati come aree fabbricabili. Questo passaggio potrebbe garantire l’integrità della piana, delle sue tradizionali coltivazioni orticole e di tutti i suoi manufatti storici: nei fatti, potrebbe supportare la decisione della Soprintendenza per l’apposizione di vincolo sulla piana del fiume.

Tale vincolo bloccherebbe per sempre il devastante progetto di cui è stato già allestito il relativo cantiere, ma i cui lavori sono stati sospesi dalla stessa Soprintendenza in attesa del proprio pronunciamento in merito. Ci si augura anche e soprattutto che il cambiamento di destinazione d’uso favorisca azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico basata su interventi non strutturali riguardanti l’intero bacino, e si rinunci quindi in modo trasparente e definitivo a realizzare infrastrutture su questi terreni: ricordiamo infatti come, in una lettera ai Consiglieri della Regione Liguria del 20.09.2021, a firma dei cinque sindaci dei Comuni della Piana, fosse indicata la possibilità di realizzare infrastrutture di cui non risulta però specificata la natura".

Opera obsoleta e non risolutiva

"Fratelli d’Italia - prosegue Bo - da mesi sostiene i cittadini nel contrastare quest’opera obsoleta e non risolutiva: pur non essendo formalmente rappresentato in Consiglio Comunale, Fratelli d’Italia ha mantenuto costanti rapporti con Regione, Amministrazioni, comitati, associazioni e parti interessate, rilanciando più volte la questione all’attenzione pubblica e sostenendo sempre e convintamente le motivazioni dei cittadini contrari alla realizzazione del progetto.

In particolare abbiamo più volte segnalato la preoccupante situazione dell’insabbiamento alla foce del fiume. Si auspica pertanto che al più presto i Comuni mantengano l’impegno per la rimozione degli accumuli di materiale, conformemente a quanto stabilito anche dal vigente Piano Territoriale Marino Costiero, operando anche la necessaria pressione sulla Regione Liguria, per una maggiore attenzione al problema. Occorre sicuramente procedere alla rimozione dei sedimenti depositatesi in questi anni, ma anche rivedere la conformazione della foce del fiume, perché si possa prevenire tale fenomeno.

Ancora una volta - conclude - ci dichiariamo solidali con i lavagnesi che chiedono la revisione dell’opera per ottenere la mitigazione del rischio idraulico tutelando al contempo la salute, l’incolumità dei cittadini e l’importanza dei luoghi".

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