Piano Cambiamenti Climatici, parla l'opposizione
"Di fronte a questo quadro allarmante, ci chiediamo se le opere pubbliche che questa Amministrazione Comunale sta portando avanti sul litorale, siano o meno conformi al PNACC"
I consiglieri comunali, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia intervengono sul Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in data 2 gennaio 2024 sollevando alcune questioni che porranno all'attenzione del Consiglio Comunale con un'interpellanza.
Le dichiarazioni di Giardini e Orecchia:
"In questi giorni il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC). Uno strumento di attuazione della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici per "contenere la vulnerabilità dei sistemi naturali, sociali ed economici agli impatti dei cambiamenti climatici e aumentarne la resilienza".
In particolare, il piano si prefigge di tentare di risolvere il problema della scarsità delle risorse idriche e reggere l'intensificarsi degli eventi meteo estremi, per prepararsi alle sfide del futuro climatico del Paese.
È ormai noto che il nostro è un territorio fragile, soggetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, alluvioni, come quelle recenti in Emilia Romagna, Toscana e anche in Liguria, erosione delle coste, siccità.
Nel Piano si segnala l’aumento delle temperature dell'acqua fino a 2,3 gradi, portando a mari sempre più carichi di energia e conseguenti impatti meteo sempre più intensi, sino al rischio di un innalzamento fino a 19 centimetri del livello dei mari nei prossimi 40 anni, con enormi rischi per le coste italiane e non solo.
In occasione dell’ultima commissione consiliare del 29.11.2023 a Chiavari, il Direttore dei Lavori delle nuove difese a mare, Ing. Pietro Misurale, ha indicato un aumento del livello del mare di 70 cm in caso di mareggiata, tanto che - ha riferito il tecnico - si sta pensando di costruire i nuovi porti innalzando la quota delle banchine da 1,50 m a 1,80 m.
Di fronte a questo quadro allarmante, ci chiediamo se le opere pubbliche che questa Amministrazione Comunale sta portando avanti sul litorale, siano o meno conformi al PNACC.
Ci riferiamo, in particolare, alle nuove opere di difesa a mare ed al depuratore collocato proprio sul fronte mare, tanto da richiedere una diga di difesa ciclopica nelle dimensioni e nei costi.
Non ci stancheremo di ricordare come tecnici qualificati abbiano messo in guardia sul tema. Per citarne uno, come abbiamo avuto modo di fare presente anche in Consiglio Comunale, il Prof. Guido Paliaga, professore associato dell’Università di Genova e Presidente della sezione ligure della Società Italiana di geologia ambientale, a seguito delle recenti mareggiate che hanno colpito la Liguria, ha avvertito circa la necessità nel prossimo futuro di spostare le attività umane più lontano dalla costa, invece, di realizzare “opere di difesa” molto costose che, in caso di eventi intensi come la mareggiata degli scorsi giorni, “sarebbero inutili”.
Inoltre, in tema di siccità, il progetto del nuovo depuratore pare in contraddizione con il Piano, laddove l’acqua depurata viene scaricata direttamente in mare, anziché essere riversata, ad esempio, nel fiume Entella, per contrastare il cuneo salino e per alimentare la falda idrica o, comunque, essere riutilizzata per scopi agricoli o industriali. Non a caso la soluzione ottimale è il depuratore di vallata che consente di non sprecare la risorsa idrica, ma mantenerla appunto all’interno della vallata, per poterla poi riutilizzare in loco.
Al riguardo, questa mattina abbiamo presentato un’interpellanza da discutere nel prossimo Consiglio Comunale per approfondire il tema e avere conferma che le ingenti risorse pubbliche necessarie per realizzare le nuove opere pubbliche sul fronte mare non siano sprecate, ma siano investite in conformità del PNACC".