Porto di Chiavari, Cervini sollecita la rimozione del carroponte
L'ex consigliere chiede al presidente Piombo se la somma dovuta a Marina Chiavari sia stata corrisposta. "In caso contrario, si dimetta"
“Perché il travel-lift della Ditta Castagnino è ancora lì nel porto di Chiavari?": a chiederlo al Presidente di Marina Chiavari Pierluigi Piombo e all’Assessore comunale con delega al porto Alessandra Ferrara è l'ex consigliere comunale di Chiavari Emilio Cervini, "anche se dubito - afferma Cervini - che avranno il tempo e la voglia di dare delle risposte in merito".
Con Pierluigi Piombo Cervini era stato eletto, nel 2012, nella lista civica "Chiavari nel cuore", per poi passare all'opposizione e cambiare il nome del gruppo in "Libertà e partecipazione".
"Il suddetto “ carroponte “ si trova parcheggiato nella zona F del porto cittadino dall’ormai lontano 2015! - ricorda Cervini -
Allora sembrava che a seguito dell’imminente collaudo del nostro porto il mezzo avrebbe iniziato a svolgere la sua attività di alaggio e varo delle imbarcazioni. Però, ahimè, nessun collaudo è stato possibile fare in tutti questi anni ed anche se l’ Assessore Ferrara già lo scorso anno assicurava a mezzo stampa che “ l’iter di collaudo è ormai in dirittura d’arrivo “ ad oggi mi pare tutto fermo e difficilmente il collaudo sarà fatto a breve".
Le sentenze
"Ricordo, per dovere di cronaca, che già nel 2016 quando ero ancora Consigliere Comunale di Minoranza evidenziai la particolare situazione di autorizzazione temporanea e di onere finanziario dovuto all’occupazione da parte del carroponte in oggetto della zona F di lavoro del porto - ribadisce l'ex consigliere chiavarese - In tutti questi lunghi 8 ( otto ) anni di parcheggio il travel - lift è rimasto praticamente inutilizzato sottraendo tra l’altro una buona parte della zona F ad altro utilizzo ( e quindi ad introiti consistenti ) e dando inizio ad un lungo contenzioso tra Marina Chiavari e la Ditta Castagnino di Lavagna per morosità della stessa.
La prima sentenza fu emessa il 20/6/2019 dal Tribunale di Genova sez.III Civile che così recitava testualmente:
“Si condanna la Ditta Castagnino:
- a rilasciare in favore della controparte ( Marina Chiavari ) l’immobile indicato nella motivazione, libero da persone e cose, nel termine di 30 giorni dalla comunicazione di questa sentenza;
- a pagare ai ricorrenti 600,00 euro al mese … dal giugno 2017 al rilascio di cui sopra;
- pone a carico del convenuto l’obbligo di corrispondere alla ricorrente 50,00 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del rilascio.”
Avverso alla sentenza la Ditta Castagnino aveva presentato ricorso alla Corte d’Appello di Genova che il 1/7/2020 respingeva l’appello stesso integralmente.
Si è arrivati infine alla Corte Suprema di Cassazione che nuovamente l’8/6/2023 respingeva il ricorso e confermava il grave inadempimento in questione.
Questi i fatti".
La richiesta di dimissioni
"Ora la domanda si ripropone - sottolinea Cervini -, perché a distanza di ben cinque mesi dalla sentenza definitiva della Corte Suprema di Cassazione il carroponte inoperoso è ancora lì nella zona F del porto?
Ma ancor più interessante ed importante per noi cittadini è sapere se la somma dovuta a Marina Chiavari (società partecipata al 100 per 100 dal nostro Comune) di quasi 100.000 euro è stata versata integralmente oppure no. E se no, perché?
Se poi fosse così mi aspetterei dal signor Piombo, presidente "fantasma", le sue dimissioni da Presidente di Marina Chiavari o che qualcuno da Palazzo Bianco gliele chiedesse".