La denuncia

Porto di Lavagna, il gruppo “Lavagna Insieme” ribadisce la propria contrarietà alla concessione cinquantennale

Nel mirino dell’opposizione anche la gestione del centro sportivo di Besanza e le quote Iren

Porto di Lavagna, il gruppo “Lavagna Insieme” ribadisce la propria contrarietà alla concessione cinquantennale
Pubblicato:

Il gruppo consiliare di opposizione “Lavagna Insieme” è tornato a esprimere la propria netta contrarietà alla decisione dell’amministrazione comunale di concedere in gestione il porto cittadino a soggetti privati per 50 anni.

Il gruppo denuncia quella che definisce una “scelta scellerata”, sottolineando le ricadute negative che, a loro avviso, tale concessione avrebbe sul controllo pubblico, sulla sostenibilità ambientale, sull’economia locale e sulle prospettive future della città.

La dichiarazione del gruppo consiliare

«Esprimiamo ancora una volta la nostra totale contrarietà alla decisione del Comune di
Lavagna di concedere in gestione il porto cittadino a soggetti privati per un periodo di 50 anni.

Si tratta di una scelta scellerata, che compromette irrimediabilmente ila possibilità di aver il controllo pubblico su una delle risorse più strategiche del nostro territorio e che
pregiudica il futuro sviluppo della città.

Il porto non è solo un'infrastruttura: è un bene comune, un patrimonio collettivo che appartiene
alla città e ai suoi cittadini. Cederne la gestione per mezzo secolo significa di fatto rinunciare a
ogni possibilità di incidere sulle scelte future che riguardano l'economia del mare, il turismo, la
pesca, la sostenibilità ambientale e l'occupazione locale.

Una concessione di questa durata rappresenta un atto miope e pericoloso, che non considera
le ricadute che essa avrà sulle prossime generazioni. Si consegna nelle mani di pochi un bene pubblico, limitando ogni prospettiva di partecipazione e controllo pubblico.
Abbiamo da sempre messo in luce i I profili giuridici e tecnici che ci hanno portato ad esprimere una netta contrarietà: l’aver scelto la strada del Project Financing per assegnare la
concessione; la durata di ben 50 anni; le opere promesse e definite di interesse pubblico dalla
Giunta Mangiante che sono in realtà funzionali all’investitore privato, ricadono in zone ad alto
rischio idraulico, come stabilito dal piano di bacino, la mancanza di una tutela per le imprese
già operanti nel Porto.

Ricordiamo, infatti, che il piano economico finanziario del progetto presentato da F2I e
approvato con una forzatura della maggioranza nell’aprile 2024, prevede ricavi stimati di 1
miliardo di euro per la società a confronto di 80 milioni di investimento complessivo in 50
anni di cui solo una esigua percentuale destinata ad opere di interesse pubblico.

È evidente, inoltre, che la strada scelta da Mangiante di aRidare il Porto ai privati ha generato e genererà nuovi contenziosi al comune e nessun vantaggio ai cittadini di Lavagna. Lo stesso Sindaco nella conferenza di ieri ha ammesso la possibilità di ulteriori ricorsi
Ribadiamo come l’unica strada possibile per restituire il Porto alla città e renderlo una realtà
fruibile e portatrice di vantaggi per tutti i cittadini sia quella che abbiamo proposto noi, cioè una gestione pubblica attraverso una società in House.

Tale opzione non è stata considerata
dall’Amministrazione Comunale e, cosa altrettanto grave, nemmeno valutata
comparativamente in fase di valutazione dell’interesse pubblico della proposta realizzata.
Purtroppo le “privatizzazioni” non sono ancora finite: nel corso del Consiglio Comunale di ieri
la maggioranza ha bocciato il nostro ODG in cui chiedevamo, sia per motivazioni tecniche che
politiche di non procedere con l’alienazione delle quote di capitale di IREN ACQUA Tigullio
detenute dal Comune di Lavagna. Una scelta che riteniamo sbagliata e che dimostra, ancorauna volta, come il Sindaco e la sua maggioranza abbiano più a cuore gli interessi dei soggetti
privati che quelli dei cittadini.

Per senso di responsabilità abbiamo votato a favore, nonostante non ci sia stata fornita nei tempi previsti tutta la documentazione, per la determinazione dell’interesse pubblico del Project Financing relativo al Centro Sportivo in località Besanza. Lo abbiamo fatto perché
riteniamo imprescindibile una riqualificazione e una riapertura di uno spazio dedicato alla pratica sportiva in quell’area.
La nostra richiesta di rinvio della votazione della pratica al prossimo consiglio previo un passaggio in commissione, bocciata dalla maggioranza, aveva lo scopo di poter assicurare un iter formalmente corretto e partecipato alla pratica e di poter dare ulteriori indicazioni a tutela dell’interesse pubblico.

Vigileremo e continueremo ad impegnarci affinché nel prosieguo dell’iter si possano rafforzare tutte le misure ad interesse della collettività.

Infine siamo lieti che la nostra mozione, presentata la settimana scorsa, a salvaguardia della ASL4 “Chiavarese” sia stata approvata all’unanimità e che ci sia stata, dopo la Conferenza dei Sindaci di ieri mattina, l’approvazione unanime anche dell’ODG scaturito da tale incontro».