Porto di Rapallo, le osservazioni di Carannante
Il Comitato Difendi Rapallo, vuole solo trasparenza e partecipazione

Andrea Carannante torna sulla questione porto di Rapallo.
"Il materiale reso pubblico dal Comune di Rapallo su cui fare pervenire osservazioni è davvero scarso, il minimo, oggetto della seduta del Consiglio Comunale, come è scarso il tempo a disposizione (bastano venti giorni per legge??).
La cosa che salta all'occhio è la dimensione della diga, non solo come altezza ma come area sommersa ed emersa, il “piede della diga”.
I parcheggi vengono aumentati di molto inserendo un piano sotterraneo?
Altra cosa poco chiara è la costruzione del vano della acque reflue delle imbarcazioni che , pensavamo già esistesse , (distrutto dalla mareggiata?), oppure il porto fino a ieri scaricava tutte acque “sporche” nel golfo? Dal disegno si tratta del corpo H , numero6: “nuovo”, nel senso che non esisteva?
Tutto il resto è contenuto all'interno del decreto regionale, che chiude e approva la Conferenza dei Servizi che ha trattato tutte le relazioni.
Insomma una serie di domande semplici a cui bisogna dare risposta affinché il porto sia frutto della partecipazione e della trasparenza.
Tolte le domande legittime dei cittadini che hanno rivolto al comitato, restano le osservazioni degli esperti, volontari nel comitato, (probabilmente inutili vista la procedura) sulla relazione generale, sulla relazione meteo-marina e sulla relazione idraulica.
Il Comitato Difendi Rapallo, vuole solo trasparenza e partecipazione e non si rende ostile al progetto che deve essere integrato ad un piano per un rilancio turistico di Rapallo che ha bisogno di un porto tutt'uno con la città come accade già in molte località.
Per queste ragioni ci siamo messi in contatto anche con la Bizzi & Partners Development, per avere accesso al Consiglio di Amministrazione tramite la sede Italiana sita a Milano e auspichiamo dialogo anche con l'Amministrazione Comunale e il Comune di Rapallo, già resosi disponibile tramite l'Ufficio Demanio."