Portofino, Garibaldi (Pd): “Sul Parco Toti accoglie i diktat della Lega"
"Non ci sono ragioni, se non di carattere politico, per scegliere la strada del Parco a tre"
“Toti e la Lega hanno una singolare concezione della volontà dei territori. Prima Toti e poi il senatore Bruzzone, hanno sostenuto che l’unica ipotesi di Parco nazionale possibile è con coloro che ne fanno già parte, escludendo dal perimetro i comuni che hanno democraticamente chiesto di voler stare dentro il nuovo Parco Nazionale": così il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi dopo il question time alla Camera del ministro Pichetto Fratin e dopo l'incontro di Toti con il Ministro.
"Non ci sono ragioni, se non di carattere politico e di sottomissione alla Lega da parte di Toti, per scegliere la strada del Parco a tre. Invece di insistere su un Parco che esclude chi ne vuole far parte, penso che la strada più giusta sia e resti ancora la proposta sostenuta e avanzata da Anci con sette comuni, aperta a chi vuole aderire. Proposta di mediazione che all’inizio lo stesso presidente Toti aveva sollecitato proprio per rispondere alle esigenze dei territori, ma che ora rinnega. Il Parco nasce se condiviso, ma per ragioni politiche non si può tenere fuori chi ha chiesto di entrare. In questo modo è un Parco imposto da un partito. Il ministro dice che l’iter procedurale per il Parco è in fase avanzata, ma non chiuso, per questo chiediamo che si parta dalla proposta Anci che include tutti i Comuni disponibili a costruire il nuovo parco, rispettando davvero la volontà dei territori”.