parco di portofino

Portofino, Legambiente protesta contro il parco "francobollo"

Ridicole ed irricevibili, secondo il Circolo Cantiere Verde, le controproposte della Lega che immagina un territorio frammentato a "pezzetti" e "strisce"

Portofino, Legambiente protesta contro il parco "francobollo"
Pubblicato:

Da "parco francobollo", nota metafora ideata dal decano dell'ambientalismo ligure Rino Vaccaro per segnalare la sua ridotta estensione territoriale, a parco francobollo "con alone": il Circolo Cantiere Verde Legambiente esprime il proprio disappunto per la ridotta perimetrazione del Parco del Portofino così come indicata dal consiglio comunale di Rapallo.

La nuova perimetrazione

"Il "niet" assoluto imposto dall'alto, ovvero il diniego ad un'allargamento dell'area protetta desiderato dai vertici della governance regionale - spiegano da Legamebiente - evidentemente nulla ha potuto di fronte alla straordinaria opportunità rappresentata dalla nazionalizzazione del Parco di Portofino per la tutela, la salvaguardia e la promozione del territorio nelle sue diverse espressioni ed istanze sociali, storiche, culturali, economiche, ecoturistiche.

Il consiglio comunale di Rapallo ha sancito lunedì scorso l'adesione alla nuova perimetrazione, garantendo la continuità territoriale con le altre aree a levante idonee ad essere incluse nel nuovo assetto. Un atto dovuto, a nostro modo di vedere: sono appena 800 gli ettari inglobati su 2000 indicati dall'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, e sostanzialmente si tratta di aree già tutelate come la Valle del Tuja e il crinale di Montallegro".

Le proposte

"Ridicole ed irricevibili - prosegue Legambiente - le controproposte targate Lega che immagina un territorio da tutelare disegnato in "pezzetti" e "strisce" ...

Un passo da gigante parrebbe essere la "svolta" compiuta dall'amministrazione ruentina storicamente contraria e contrariata da un ampliamento del parco. Certo lo è considerando il nanismo politico di certi movimenti e partiti devoti a politiche di sviluppo che sono chiamate a fare rima (stonata) con cemento e caccia.

Con meno di 3000 ettari - concludono - l'aggiornata proposta di perimetrazione va a qualificare il parco nazionale più piccolo d'Italia ... Un punto di partenza, quindi, e non di arrivo al fine di ottenere un'area di riserva naturale degna e che non assomigli - come pare osservando la cartografia dedicata - ad un francobollo con annesso alone sbiadito".

Seguici sui nostri canali