L’accusa

Progresso per Sestri critica il nuovo regolamento di polizia urbana

Secondo il gruppo consiliare, commercianti ed esercenti rischiano nuovi obblighi e sanzioni pesanti, con responsabilità anche sul comportamento dei clienti e la pulizia delle strade

Progresso per Sestri critica il nuovo regolamento di polizia urbana

Il gruppo consiliare Progresso per Sestri solleva dubbi sul nuovo regolamento di polizia urbana, denunciando come alcuni articoli introducano obblighi e sanzioni pesanti per commercianti ed esercenti.

Così Progresso per Sestri

«Alcuni temi del nuovo Regolamento di polizia urbana meritano approfondimenti specifici. Ad esempio nuovi obblighi e sanzioni in capo a commercianti ed esercenti, per scaricare sulle imprese competenze comunali riguardo la pulizia delle strade, la raccolta dei rifiuti, la sicurezza notturna.

Non è infrequente che i negozianti puliscano davanti alla loro attività, tuttavia con l’approvazione del nuovo Regolamento questo diventerà un obbligo passibile di sanzione. I negozi dovranno anche dotarsi di cestini portarifiuti da esporre sul marciapiedi e svuotarli anche più volte durante la giornata, in modo che il Comune possa risparmiare soldi non facendo i passaggi di raccolta  (art. 28 comma 5 e 7).

“È fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie in locali prospettanti sulla pubblica via, o ai quali si accede dalla pubblica via, di provvedere alla costante pulizia del tratto di marciapiedi sul quale l’esercizio prospetta o dal quale si accede, fatta salva la possibilità per il Comune di intervenire per il ripristino della pulizia.”

“I titolari di esercizi davanti ai quali è frequente la dispersione di rifiuti minuti devono collocare sulla soglia dell’esercizio, e se necessario sui marciapiedi, appositi cestelli idonei alla raccolta dei rifiuti derivanti dall’attività e travasarne il contenuto con adeguata frequenza.” 

 

Dagli effetti potenzialmente devastanti l’art. 40 che prevede la responsabilità dei titolari per il comportamento dei clienti all’esterno, e la sanzione della chiusura anticipata alle 22 anche di fronte ad un provvedimento non definitivo. In spregio allo stato di diritto e con il rischio di contenziosi economici per il Comune, se alla fine il bar o il ristorante dimostrasse la propria estraneità ai fatti.

“I titolari degli esercizi di vicinato e degli esercizi pubblici di somministrazione, sono responsabili del comportamento dei clienti anche all’esterno del locale ed è fatto loro obbligo di vigilare affinché all’uscita dei locali i frequentatori evitino comportamenti dai quali possano derivare rumori e disturbi alle persone. Inoltre, i titolari delle attività dovranno garantire la pulizia e l’ordine delle aree pubbliche immediatamente prospicienti la sede della propria attività. Il Sindaco, a seguito di ripetute violazioni, accertate, anche con provvedimento non definitivo, ai sensi dei commi precedenti o del Regolamento di zonizzazione acustica, può ridurre l’orario di apertura dei singoli locali, fino ad imporre la chiusura alle ore 22.”

Infine, altra novità rilevante, l’art. 76 del Regolamento assegna al Sindaco il potere di sospensione o revoca della licenza per numerosi motivi, tra i quali anche il non rispetto del presente Regolamento:

“Revoca della licenza per gravi e ripetute infrazioni, da parte del titolare o dei suoi rappresentanti o incaricati, alle norme dei regolamenti comunali che disciplinano la materia oggetto delle autorizzazioni o concessioni.”

Dalla semplice lettura di questi soli tre articoli – ricordiamo che il Regolamento ne contiene ben 81 – appare chiaro che l’obiettivo dell’Amministrazione sia penalizzare gli esercenti della città, con nuovi oneri e responsabilità. D’altro canto – come rivendicato durante la scorsa seduta di Consiglio Comunale – la bozza è stata redatta dal consigliere Smeraldi, del quale purtroppo tutti conoscono le posizioni in materia di turismo e commercio», scrive il gruppo consiliare.