Quote pubbliche di Iren Acqua Tigullio S.p.A., botta e risposta tra Orecchia e Messuti
Il dibattito a Palazzo Bianco

Botta e risposta tra il Consigliere comunale Nicola Orecchia e l'amministrazione guidata dal sindaco Federico Messuti rispetto alle quote di Iren Acqua Tigullio S.p.A. di proprietà del Comune.
L'affondo del consigliere Orecchia
In questi giorni sta circolando insistente la voce che la Giunta Messuti-Segalerba vorrebbe vendere le quote di Iren Acqua Tigullio S.p.A. (ex Idrotigullio S.p.A.) di proprietà del Comune di Chiavari.
Stiamo parlando della società mista pubblico-privata (partecipata al 20% dal Comune di Chiavari) che si occupa della gestione dei servizi pubblici di acquedotto, fognatura e depurazione.
Iren Acqua Tigullio S.p.A. gestisce il servizio idrico integrato nell’area di Levante dell'ATO genovese mediante 521 km di rete acquedottistica con 272 siti/impianti, 652 km di rete fognaria con 53 stazioni di sollevamento, 7 impianti di depurazione oltre a 34 altri impianti minori.
Questo è sufficiente per capire quanto sia importante per Chiavari mantenere queste azioni e far parte del Consiglio di Amministrazione visto che, in base allo statuto, il Comune ha diritto di nominare due suoi consiglieri.
Per giunta, ogni anno la società frutta degli utili da ripartire tra i soci che per Chiavari hanno superato anche 100.000,00 €.
Vendere le azioni vorrebbe dire, invece, perdere queste entrate, ma soprattutto negare in futuro al Comune capofila del Tigullio la possibilità di far sentire la propria voce in merito a scelte strategiche per il nostro territorio che altrimenti verranno prese da altri. Un po’ come vendere i gioielli di famiglia.
Eppure ancora nel Consiglio Comunale del 19.12.2024 è stato deciso di mantenere la partecipazione azionaria in quanto “La Società produce servizi di interesse generale strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente. La valutazione scaturisce dalla considerazione della centralità del servizio idrico integrato a favore della collettività di riferimento, tenuto conto del crescente presidio scaturente da una partecipazione diretta da parte dell'Ente”.
Per avere chiarimenti in merito e confidando che tale voce venga ufficialmente smentita, oggi ho protocollato un’interpellanza da discutere nel prossimo Consiglio Comunale in cui, con l’occasione, ho richiesto se:
1) sia vero che l’Amministrazione Comune sia intenzionata a vendere le azioni di Iren Acqua Tigullio S.p.A.;
2) se tale vendita sia legittima visto che l’art. 5, secondo comma, del vecchio statuto di Idro Tigullio S.p.A. prevedeva che “Il Comune di Chiavari non può possedere una partecipazione inferiore al quinto del capitale sociale”, come, peraltro, stabilito dall’art. 1, terzo comma, del D.P.R. n. 533/1996, tutt’ora vigente;
3) quale sia il valore delle azioni di proprietà del Comune di Chiavari in Iren Acqua Tigullio S.p.A.;
4) in caso di confermata vendita:
• quali siano le motivazioni e l’interesse pubblico perseguito;
• a quale valore le azioni verranno vendute;
• se si intende indire una procedura ad evidenza pubblica o si sia già individuato l’acquirente.
La risposta del sindaco Messuti
"Il 5 marzo abbiamo ricevuto la manifestazione d’interesse di Iren, non vincolante, per l’acquisto delle quote della società Iren Acqua Tigullio S.p.A. detenute dai comuni di Chiavari, Lavagna, Leivi, Orero e Favale di Malvaro - afferma il primo cittadino di Chiavari Federico Messuti - La proposta è subordinata alla vendita di tutte le quote pubbliche e, per questo motivo, insieme a tutti i sindaci faremo le opportune considerazioni. Affideremo, quindi, un incarico ad un esperto, nominato dall'ordine dei commercialisti, per effettuare un’analisi tecnica approfondita. Successivamente, potremo valutare se l’alienazione delle quote sia la scelta migliore, più opportuna e conveniente, per i nostri comuni tenuto conto che la concessione del ciclo integrale delle acque è in scadenza nel 2032”.