Rapallo: l’asilo nel Parco e la volontà di non decidere
La crisi rientra e la maggioranza si compatta su un ordine del giorno che rinvia tutto di un mese

Nelle parole un fermo e motivato dissenso, nei fatti un sostanziale via libera, semplicemente differito alla fine di luglio. Così potremmo sintetizzare la posizione sul controverso asilo di Parco Casale dei sei “consiglieri ribelli” emersa ieri sera in consiglio comunale e sfociata in un interlocutorio ordine che è riuscito a ricompattare, almeno nel voto, l’intera maggioranza, compresi i tre esponenti di Forza Italia, Gerolamo Giudice il sindaco Elisabetta Ricci. Basterebbe già questo per pesare la reale efficacia di un documento che lo stesso Franco Parodi ha definito come “ovvio, banale e superato dai fatti”. La richiesta formulata dall’opposizione era chiara e netta: fare marcia indietro, all’istante. Proposta respinta dal parlamentino rapallese, con il voto contrario dell’intera maggioranza.
Il pensiero dei “dissidenti”
Eppure, chi tra i “dissidenti” ha preso la parola, aveva espresso posizioni fortemente critiche sul progetto, accolte con applausi e ovazioni da una platea nettamente contraria alla costruzione di un asilo nel parco. Fabio Proietto non ha mancato di tirare le orecchie all’assessore Piazza per la mancata presentazione di un piano operativo che disciplinasse parcheggi e viabilità nell’area di Parco Casale e ha preso le distanze dalla controversa delibera di giunta che autorizzava il Comune ad intervenire con risorse proprie qualora si dovessero in futuro sforare i termini di esigibilità dei fondi Pnrr:
“Non riusciamo ad eseguire neppure interventi di base perché non abbiamo le risorse economiche, ma poi andiamo a realizzare questo progetto”.
E ancora il capogruppo della lista del Sindaco, Andrea Rizzi, che senza mezze parole rimarca come le condizioni originarie, votate dal parlamentino rapallese, siano radicalmente cambiate con la necessità di una nuova variante:
“Non potete dirmi che è rimasto tutto uguale a prima, vorremmo avere piano completo di quest’opera”.
“Sono emerse criticità che non rispecchiano quanto ci era stato presentato nei progetti iniziali - incalza Dorotea Giavina precisando che quelle dei sei - non sono critiche fine a se stesse, ma un invito a riflettere e a trovare il modo migliore per lavorare insieme e valorizzare al meglio il territorio”.
Forti perplessità anche da Salvatore Alongi che, lamentando una carenza di comunicazione tra giunta e maggioranza, descrive il progetto dell’asilo come “una delle pratiche che più mi ha messo in crisi da quando sono in Consiglio, forse paragonabile solo al taglio dei fondi sul sociale che mi portò alle dimissioni quando ero vicesindaco nel 2013”.
Più “ecumenica” la posizione di Mentore Campodonico che da un lato sottolinea la necessità rapallese di colmare quel 33% di fabbisogno negli asili, dall’altro rimarca la necessità di tutelare il parco e invita a riflettere: “chi governa deve porsi ogni giorno una domanda: stiamo servendo bene?”.
E ancora una volta, a spostare un po’ di più l’asticella verso il dissenso interviene Proietto: “Bisogna avere il coraggio di cambiare rotta e questa potrebbe esser una di quelle fattispecie - ha affermato in aula - Ho sempre condiviso le scelte della maggioranza, ma oggi c’è una maggioranza che ha idee diverse e bisogna tenerle in considerazione”.
L’ordine del giorno
Eppure, dopo aver manifestato un così netto dissenso, il documento presentato in aula si limita a chiedere garanzie sulla possibilità di completare i lavori entro i termini previsti dal PNRR (collaudo entro il 30 Giugno 2026), un elenco di tutte le opere ed interventi collaterali, un piano della viabilità e dei parcheggi corredato da cronoprogramma e fonti di finanziamento previste e a riferire in Consiglio entro fine luglio.
Più che sancire formalmente una posizione critica, il gruppo dei sei è parso voler temporeggiare e quella contrarietà netta espressa poc’anzi svanisce così in una bolla di sapone. Ne rimane un monito alla giunta, un avviso ai naviganti della serie “attenzione, noi pensiamo con la nostra testa”.
Al termine della seduta però, quella stessa platea che aveva applaudito con immutata enfasi gli interventi dell’opposizione i distinguo dei “dissidenti” è uscita con l’amaro in bocca. A stridere maggiormente non sembra essere il fatto che i sei abbiano optato per un cauto rientro sulla linea di governo, quanto l’ampia divergenza tra le loro parole, dure, secche e senza appello e i toni blandi di un ordine del giorno funambolico, che vuole strizzare l’occhio a quella fetta importante di cittadini contrari all’asilo, senza nulla fare per contrastarlo davvero. “Prendere tempo è davvero una soluzione? - si domandano i più - O serve solo a poter dire un domani che ormai non si può più fare marcia indietro?”.
Nel frattempo la variante progettuale continuerà a seguire il proprio iter e i lavori al Parco Casale potranno riprendere entro l’estate.