Politica

Riorganizzazione dei plessi scolastici a Sestri, opposizioni critiche verso l’amministrazione comunale

Centrodestra e centrosinistra contro il piano pensato da Palazzo Pallavicini

Riorganizzazione dei plessi scolastici a Sestri, opposizioni critiche verso l’amministrazione comunale

Le opposizioni di centrodestra e di centrosinistra criticano le scelte annunciate oggi dal sindaco di Sestri Levante Francesco Solinas sulla riorganizzazione dei plessi scolastici nella città dei due mari. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale il piano garantisce la continuità e la qualità dell’offerta scolastica.

Centrodestra e centrosinistra contro il piano pensato da Palazzo Pallavicini

Marco Conti (Fratelli d’Italia) e Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia): “Tre plessi scolastici chiusi nei prossimi anni. Addio alla scuola di San Bartolomeo, presto anche a quella storica nel capoluogo, mezzo milione di soldi pubblici buttati via a Santa Vittoria per una struttura destinata a chiudere. Il fallimento della giunta Solinas nella politica della famiglia è drammatico, ma a farne le spese sono genitori e bambini, oltre naturalmente al personale degli istituti. Chi dice di voler dare sostegno alle famiglie e chiude una scuola dopo l’altra dimostra di non aver la minima idea di quello che è il ruolo di un amministratore, conferma di avere una visione da burocrate, da contabile nella gestione di tutta la complessa vita di una città. Per aiutare le famiglie, per invogliarle a invertire l’inverno demografico, per garantire la vicinanza delle istituzioni durante la crescita dei figli, non bastano i bonus bebè. Che sono un’ottima misura a sostegno e che condividiamo, ma che non sono e non saranno mai il metro usato da una coppia per scegliere di mettere al mondo un bambino. Una città che chiude le scuole, specie le primarie e quelle dell’infanzia, è una città che rifiuta i figli e le famiglie. Chi si straccia le vesti ogni giorno per la desertificazione del centro storico, per lo svuotamento delle case dal cuore di Sestri lasciate ai turisti, poi decide che un bambino dell’isola deve andare a scuola in via Lombardia, o chi vive a Santa Vittoria deve ogni giorno portare i figli a Pila o a Riva. Chi può scegliere dove vivere e dove mettere su una famiglia, la prima cosa che guarda sono i servizi che una città offre, non un bonus una tantum che grazie alle politiche dissennate dell’amministrazione poi è costretto a sprecare in benzina o in scuolabus. La cosa ancor più grave è che queste decisioni scellerate, il sindaco Solinas le ha prese da solo, senza confrontarsi, come è abituato a fare. Anche per questo, in vista del consiglio comunale di lunedì, presenteremo una mozione urgente, perché il dibattito arrivi in consiglio comunale. Vedremo se anche questa volta il presidente del consiglio comunale Gian Paolo Benedetti riuscirà a dire che si tratta di temi non urgenti. Tutto ciò che interessa alla cittadinanza, per l’amministrazione Solinas non è urgente”.

Marcello Massucco, Elisa Bixio, Gabriele Ovindo e Roberto Montanari (Progresso per Sestri/Sestri un passo avanti): “Che l’obiettivo di questa amministrazione comunale fosse fare cassa su ogni tema non è una novità. Ma il percorso annunciato oggi dal sindaco Solinas è gravissimo e supera ogni previsione. Con un comunicato trionfale, il primo cittadino presenta un piano di riorganizzazione scolastica che, di fatto, prevede entro un paio d’anni la chiusura di quattro degli undici plessi cittadini, senza aver mai aperto un confronto pubblico con famiglie, insegnanti o cittadini. Dietro la parola “razionalizzazione” si nasconde una riduzione drastica dell’offerta scolastica e un indebolimento del legame tra scuola e territorio. Le frazioni e i quartieri rischiano di perdere presidi educativi fondamentali, che in molti casi rappresentano anche punti di riferimento sociali e comunitari. Chiuderanno, secondo quanto annunciato, le scuole elementari di San Bartolomeo, Sestri Capoluogo e Santa Vittoria, nonché la scuola dell’infanzia Rodari di via Marconi. Il calo demografico non può diventare un alibi per tagliare servizi: al contrario, dovrebbe spingere l’amministrazione comunale a investire in qualità, progetti innovativi e sostegno alle famiglie, non a chiudere plessi per risparmiare sul bilancio comunale. Una città che chiude le scuole, soprattutto quelle dell’infanzia e primarie, è una città che rinuncia al futuro, ai propri figli e alle famiglie, smantellando di fatto le politiche sociali. Ancora più grave è il metodo: un piano di questa portata viene reso pubblico a decisioni già prese, senza una discussione preventiva in consiglio comunale e senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze scolastiche. Un’amministrazione comunale che si dice “trasparente” ma decide tutto a porte chiuse dimostra ancora una volta la distanza tra gli slogan e la realtà: milioni di tasse in più incassate a fronte della chiusura di servizi e plessi. Sestri non ha bisogno di accentramento e tagli, ma di una strategia educativa condivisa, capace di valorizzare ogni plesso, sostenere la natalità e fare della scuola un vero punto di forza per la città. Per questo chiediamo che il sindaco ritiri immediatamente il piano, apra un tavolo pubblico di confronto con scuole, famiglie e istituzioni, e presenti in consiglio comunale un progetto chiaro, condiviso e sostenibile”.