Riutilizzo dei fondi non utilizzati, Muzio replica a Pistacchi e Conti
"I due consiglieri? Smemorati e poco documentati" rintuzza il consigliere regionale
“Al contrario di quanto pretestuosamente sostenuto dai consiglieri comunali di Sestri Levante Diego Pistacchi e Marco Conti, non ho per nulla cambiato idea sulla legge regionale 30/2019 relativa al riutilizzo dei locali accessori, di pertinenza di fabbricati e di immobili non utilizzati, di cui peraltro sono stato secondo firmatario. Condividevo e condivido tuttora il fatto che, per i proprietari di locali un tempo adibiti a cantina, magazzino o garage e che sono gravati da una serie di adempimenti molto pesanti di natura fiscale e manutentiva, vi sia la possibilità di poterne chiedere il cambio di destinazione d’uso laddove questi immobili risultino inutilizzati da almeno cinque anni”. E’ quanto dichiara il consigliere comunale di Sestri Levante Claudio Muzio, del gruppo di maggioranza “Sestri per tutti – dal mare alle frazioni”.
“A dimostrazione del fatto che io non abbia affatto cambiato idea – prosegue Muzio - ricordo ai due consiglieri che ancora nello scorso mese di dicembre sono stato promotore in Regione di un emendamento, fatto proprio dalla Giunta, che chiarisce che i cinque anni di inutilizzo dell’immobile sono da intendersi come i cinque anni antecedenti non all’entrata in vigore della legge, ma alla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva da parte del proprietario attestante il requisito”.
“Ricordo altresì agli smemorati e poco documentati Pistacchi e Conti – sottolinea ancora il consigliere di maggioranza - che già in sede di approvazione della legge, a dicembre 2019, evidenziai che i paletti previsti dalla normativa erano molto puntuali e che, per quanto riguarda le cantine e i vani accessori, i Comuni avrebbero potuto intervenire per individuare, limitatamente al riutilizzo di locali contigui alla strada pubblica, ambiti di esclusione nei quali non avrebbero trovato applicazione le disposizioni della legge regionale”.
“Il Comune di Sestri Levante, con una deliberazione del 2020 (e non del 2017 come sostengono i due consiglieri evidentemente disinformati) – puntualizza Muzio - stabilì che, per esigenze paesaggistiche, vi fosse il divieto di trasformare i pianterreni in abitazione qualora adiacenti a strade o piazze pubbliche o di uso pubblico, ma lo fece in maniera poi giudicata formalmente illegittima e annullata dal TAR Liguria in esito al ricorso di un privato. Ciò ha reso necessaria l’adozione dell’atto votato ieri sera dal Consiglio comunale, con cui è stato modificato il Regolamento edilizio comunale per reintrodurre delle limitazioni alla trasformazione dei pianterreni nei soli ambiti urbani, dando espressamente conto delle specifiche finalità di tutela dell’incolumità e della salute delle persone e non di carattere pianificatorio perseguite dall’Amministrazione precedente. Tali finalità sono state ben illustrate ieri in Consiglio dall’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia privata, avv. Luigi Ceffalo. Occorreva sanare una situazione complessa, ed è per questo che ho votato a favore di questa pratica”.
“Infine un pensiero per il consigliere Marco Conti, peraltro assente nella seduta di Consiglio Comunale, che nel comunicato stampa odierno si dice ‘basito’ per il mio ‘trasformismo politico’ (sic). Questa frase, in bocca ad un professionista dei cambi di casacca come Conti, il cui percorso partitico genera una formula che neanche Einstein riuscirebbe a decifrare (PDL-NCD-NCI-LP-FDI), produce lo stesso effetto grottesco di una banderuola che pretenda di dare lezioni universitarie di resistenza al vento. Per questo le sue parole sono per me una medaglia da appuntare al petto con orgoglio”, conclude il consigliere di “Sestri per tutti”.