il caso

“Segalerba lascia la Città Metropolitana: fuga dalle responsabilità o ammissione di fallimento?”

A parlare sono i consiglieri di opposizione Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Alessandro Calcagno, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia

“Segalerba lascia la Città Metropolitana: fuga dalle responsabilità o ammissione di fallimento?”

“Da qualche giorno a Chiavari si respira un’aria pesante: i cittadini hanno saputo che Antonio Segalerba non intende più ricandidarsi al consiglio della Città Metropolitana di Genova perché, a suo dire, desidera ‘concentrarsi su Chiavari’”. A parlare sono i consiglieri di opposizione Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Alessandro Calcagno, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia.

Continuano:

“Così, mentre in Città Metropolitana tirano un sospiro di sollievo, la preoccupazione dei Chiavaresi aumenta di giorno in giorno. La domanda che ci poniamo è: su cosa si sarebbe concentrato fino ad oggi? Dal 2017, infatti, Segalerba è stato consigliere metropolitano, arrivando a ricoprire ruoli di assoluto rilievo come vicesindaco e addirittura sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, mentre contemporaneamente ricopriva l’incarico di presidente del consiglio comunale a Chiavari. In quegli stessi anni, ricordiamo, si sono portati avanti progetti fortemente contestati dai cittadini, come il depuratore in colmata mare a Chiavari (bocciato dal TAR) e la diga c.d. Perfigli, con tutte le conseguenze urbanistiche e ambientali che sono sotto gli occhi di tutti.

Purtroppo, invece, l’attenzione di chi poteva fare qualcosa per il nostro territorio non si è concentrata, per esempio, sul progetto riguardante il prolungamento di viale Kasman. Soluzione fortemente richiesta per risolvere i problemi viabilistici del nostro territorio, ma presa in considerazione solo di recente, a scadenza di mandato. Ma come mai Segalerba non vuole più ricandidarsi? Perché la sua esperienza in Città Metropolitana è stata percepita come negativa? Perché, dopo essere andato a braccetto con Giovanni Toti oggi evidentemente non ha più appoggi politici disposti a sostenerlo? La verità è che ha perso la fiducia dei cittadini che non credono più in lui, come dimostra la sua fallimentare candidatura alle ultime elezioni regionali dove ha raccolto un numero irrisorio di voti e non è stato eletto.

Uno dei motivi scatenanti di questo palese insuccesso è stata la sua incapacità istituzionale di svolgere il prestigioso ruolo di presidente del consiglio comunale. Invece di garantire un costante e sereno confronto democratico fra tutti i consiglieri comunali che rappresentano la città di Chiavari, infatti, ha al contrario sistematicamente fatto di tutto per imbavagliare non solo le opposizioni, ma anche la sua stessa maggioranza. In tutti questi anni, infatti, i suoi consiglieri non sono mai intervenuti in alcuna discussione importante della città, ma hanno sempre dovuto subire i dicktat del loro capo politico, limitandosi a leggere un testo scritto precofenzionato come dei bravi bambini ubbidienti.

Anche noi come molti chiavaresi siamo preoccupati dalle dichiarazioni di Segalerba in quanto fino ad oggi siamo convinti che la sua attività politica sia stata soltanto uno specchietto per le allodole, utile solamente a raccogliere qualche titolo di giornale, ma mai concretizzata in un impegno reale a vantaggio e nell’interesse esclusivo della città. Se oggi Segalerba abbandona la scena metropolitana non è certo per amore della città, ma esclusivamente perché è stato politicamente sconfitto e isolato. La sua parabola politica è il risultato di una stagione di errori, arroganza e promesse mancate. Confidiamo che, da oggi, ricordando una trasmissione sulla RAI che recitava ‘non è mai troppo tardi’, il presidente del consiglio comunale di Chiavari cambi completamente metodo e si comporti come il suo ruolo richiede, con educazione e rispetto nei confronti di tutti. Altrimenti a pagarne il prezzo, purtroppo, continueranno ad essere sempre i cittadini”.