Politica locale

Sestri Levante: è scontro sugli incontri del sindaco per trovare un luogo per una moschea

I consiglieri Conti e Pistacchi: "Poche settimane fa è stata approvata l’apposizione del crocifisso nell’aula consiliare. Nel dibattito la maggioranza ha sostenuto che il Crocifisso era simbolo che aveva pieno diritto a rappresentare tutta la comunità di Sestri Levante. Chi, probabilmente fingendo, allora rivendicava quelle origini, oggi si mette a fare l’immobiliarista per la comunità musulmana?"

Sestri Levante: è scontro sugli incontri del sindaco per trovare un luogo per una moschea
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Don Gian Emanuele Muratore, parroco della Zona pastorale di Riva, Trigoso e Santo Stefano del Ponte, ha scritto una lettera indirizzata ai sindaci Giovanni Collorado, Claudio Magro, Giovanni Stagnaro e Francesco Solinas perchè sostengano la comunità musulmana nella sua ricerca di uno spazio adeguato alla preghiera.

 

L'attacco dell'opposizione

 

A seguito della risposta del sindaco Solinas, che aveva preso l'impegno di dare una risposta a quella che ha definito una "legittima richiesta", i consiglieri di opposizione Marco Conti, capogruppo di Fratelli d'Italia, e Diego Pistacchi, capogruppo di Sestriamo/Forza Italia, attaccano la giunta Solinas

"Solinas a Sestri? Un pugno di moschee"

 

“Crociere, moschea. Aspettiamo con ansia la prossima boutade per distrarre i cittadini dalla svendita delle aree ex Fit e la costruzione di un nuovo supermercato davanti al tennis Queirolo. Dopo essersi rifiutata di votare la mozione che condizionava almeno alla realizzazione della caserma dei carabinieri la nuova speculazione edilizia sulle aree ex Fit, l’amministrazione Solinas ora ne spara una al giorno, anche due. E Sestri, che credeva di aver votato il cambiamento, si ritrova con un pugno di moschee in mano.

Almeno, speriamo che quella della moschea sia una sparata. Per tanti motivi, non certo per motivazioni religiose.

Prima cosa è che, con tutte le emergenze di Sestri Levante, dopo due anni di nulla, questa amministrazione sente l’esigenza di mettersi a trovare un immobile per costruire una moschea. In secondo luogo, non è un ente pubblico a doversi far carico di cercare spazi per luoghi di preghiera che, una volta individuati, potranno semmai coinvolgere il Comune per decisioni di tipo urbanistico e autorizzativo. Infine, c’è tutta una questione politica, che conferma la confusione di una coalizione che non ha una linea, un programma e vive di suggestioni, in contraddizione l’una con l’altra.

Poche settimane fa, in consiglio comunale, è stata approvata (e sottolineata con enfasi) l’apposizione del Crocifisso nell’aula consiliare, che ha peraltro trovato il nostro voto convintamente favorevole. Nel dibattito, a chi sosteneva la necessità di mantenere la laicità dell’istituzione, la maggioranza ha ribattuto che il Crocifisso (e non altro) era simbolo che aveva pieno diritto a rappresentare tutta la comunità di Sestri Levante. Chi, probabilmente fingendo, allora rivendicava quelle origini, oggi si mette a fare l’immobiliarista per la comunità musulmana? Quei consiglieri, sedicenti leghisti a giorni alterni, sono favorevoli oggi come esponenti civici e trasversali, ma si diranno contrari domani alle mosse del loro sindaco?

Da quando sono arrivati, gli obiettivi sono stati: svincolare un albergo sull’isola per fare seconde case, aumentare le volumetrie per un albergo e nuove seconde case nell’ex aree Fit, costruire una scuola (inutile) al posto del campetto da basket in via Negrotto Cambiaso, là dove c’era l’erba elaborare un progetto di un nuovo supermercato e, a tempo perso, mettersi pure a cercare un immobile da adibire a moschea.

Potrebbero cambiare il nome ai gruppi e chiamarsi Solinas Real Estate”.

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