Un anno di Di Capua, la lettera di Pasquale Cama

«Sindaco, Lei e la Sua maggioranza state gestendo la città, ma non la state governando»

Un anno di Di Capua, la lettera di Pasquale Cama
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Amministrazione Di Capua al giro di boa del primo anno di mandato: anche il capogruppo del PD e della Lista civica La Città di Tutti in consiglio comunale Pasquale Cama interviene, come diversi suoi omologhi (potete trovare le loro interviste complete sul numero de Il Nuovo Levante in edicola da ieri, venerdì 29 giugno), per dare un giudizio della gestione della cosa pubblica vista sin qui a Chiavari. Lo fa con una lunga lettera aperta - che riportiamo integralmente - in cui si toccano molti punti focali: Piano Urbanistico, rifiuti, viabilità, depuratore, etc. Il bilancio, per Cama, si riassume così: «Sindaco, Lei e la Sua maggioranza, almeno dal mio punto di vista, state gestendo la città, ma non la state governando».

La lettera di Cama a Di Capua

Illustrissimo Signor Sindaco,
in questi giorni il Suo mandato giunge al primo giro di boa, giunge anche il momento, da parte mia, per esprimere pubblicamente una serie di riflessioni su quanto fin qui realizzato e sulle modalità con cui intendo continuare a svolgere la mia attività di consigliere comunale
Realizzare un’opposizione costruttiva con l’attuale sistema elettorale e a fronte di una maggioranza (almeno per il momento) compatta, non è facile, la possibilità di incidere sulla gestione del comune è minimale e anche per questo in alcuni è forte la tendenza, anche nelle forze che hanno sostenuto la mia candidatura, a dire sempre e solo no, a prescindere. Non è questo il mio obiettivo, il modo in cui intendo esercitare il mio ruolo. Solitamente in Consiglio Comunale non discutiamo di principi etici e di valori, questi sì non negoziabili, ma “solo” delle modalità di governo della città e se esistono iniziative condivisibili, magari già presenti nel mio programma elettorale, non vedo perché bocciarle a priori.

Però, signor Sindaco. C’è un grande però che pesa, a mio modesto parere, sull’attività della Sua Amministrazione. Però, Lei e la Sua maggioranza, almeno dal mio punto di vista, state gestendo la città, ma non la state governando.
Governare una città, a mio modestissimo parere, significa avere (e condividere con i cittadini tutti), una specifica idea strategica di sviluppo intorno alla quale riunire tutte le risorse disponibili. Dove possiamo trovare traccia di questa idea strategica di sviluppo? Cosa volete fare di Chiavari, del commercio, del turismo, dell’artigianato, della scuola, della viabilità, del centro storico che non sia la pur necessaria e giusta manutenzione ordinaria?

Oggi esponenti della precedente amministrazione vi accusano di portare avanti solo i progetti che loro avevano ideato (c’è da chiedersi perché non li abbiano realizzati. Ma a questa domanda ha già risposto la città con il voto), però è vero che sui grandi temi di sviluppo è calato un profondo silenzio che dopo un anno di attività ordinaria della Sua giunta diventa assordante. Queste riflessioni Le sembrano eccessivamente generiche? Provo allora ad elencarle senza criterio di priorità e e ben sapendo di non poterli elencare tutti, alcuni rilevanti temi.

Partiamo dal PUC il piano urbanistico la cui adozione condiziona e segna il futuro territoriale della città. Un anno fa la Regione ha restituito alla precedente amministrazione le osservazioni conclusive sul piano elaborato dalla Giunta Levaggi. Legittimo da parte Sua e della Amministrazione in carica volerlo rivedere. Ma dopo un anno possibile che la città non possa ancora avere chiare indicazioni di come volete organizzare il tessuto urbano? I mille diversi interessi legittimi che girano intorno al piano, compreso quello di non vedere stravolto il territorio, quando potranno manifestarsi? Dobbiamo per caso temere il sorgere di nuove costruzioni stile Preli? E magari proprio nella zona del vecchio camping dove sono possibili nuovi insediamenti alberghieri? Dobbiamo per caso temere la comparsa in riva al mare di un “bell’albergo” (eufemismo) da sette-otto piani, così come si usava negli anni 70 e 80 sulla riviera romagnola? E la collina delle Grazie, con tutti i suoi rustici e i ruderi nascosti dalla vegetazione, data legittimante in affitto ad un imprenditore con interessi nel settore delle costruzioni, in che modo intendete tutelarla? Ma andiamo avanti.

Chiavari si è sempre definita città degli studi. Ma è proprio così? Forse è più corretto dire che oggi Chiavari è una città con delle scuole, perché essere città degli studi significa avere e sostenere i necessari servizi di supporto a partire da una vera Biblioteca Comunale che sia anche di avviamento dei bambini alla lettura, con i giusti e necessari spazi dedicati. È nelle vostre linee strategiche andare in questa direzione? È possibile avere da parte della Sua amministrazione un riscontro concreto a questa richiesta con anche programma di realizzazione (tempi e date)? O questa non è una Vostra priorità? E il centro storico?
Chiavari ha un centro storico unico nel suo genere, con punti di forza architettonici e turistici ma anche commerciali che ne fanno un gioiello da valorizzare e sostenere. Perché non iniziare a pianificare un concreto piano di chiusura di tutta l’area progettando una viabilità e un sistema di supporto alla mobilità che porti alla totale eliminazione del traffico automobilistico? Venti e più anni fa quando un suo predecessore propose la chiusura del solo Carruggio vi furono forti proteste da parte di diversi operatori commerciali che dalla chiusura della via paventavano danni alla loro attività. Oggi probabilmente gli stessi esercenti si solleverebbero se qualcuno proponesse la riapertura al traffico del Caruggio.
È un piano troppo ambizioso? Forse. Ma probabilmente è meglio avere piani ambiziosi e misurarsi su di essi che limitare la propria azione alle piccole iniziative, ai piccoli progetti.

Come nel caso della pista ciclabile. Che fine ha fatto? Ne è stato progettato un piccolo tratto e tutto il resto? Non pervenuto. Come il piano del traffico. Altro illustre sconosciuto. Sostituito da annunci e articoli di stampa che sembrano lanciati quasi per vedere l’effetto che fanno e chi potrebbero scontentare.

Governare è scegliere, decidere e dopo un anno di studi e verifiche e approfondimenti doveste essere in grado di condividere con la città un progetto un’idea che potrebbe anche essere condivisibile, ma per cortesia battete un colpo, date un segnale di cosa volete fare in questa città.
Come nel caso del depuratore. Lei e la sua Amministrazione avete fatto una lunga battaglia per bloccare la costruzione del depuratore al Lido. Ma a distanza di un anno non è cambiato nulla. Il progetto del Lido è sempre valido e pende come una spada di Damocle sulla città. L’unica cosa certa, sembra capirsi, è che vogliate spostare il depuratore dalla zona di Preli (anche perché, immagino, autorizzare nell’area del Camping la costruzione di un hotel con vista depuratore potrebbe scoraggiare più di un investitore). Ma un depuratore non è solo una specie di grosso autobus che si può posteggiare in un qualsiasi angolo della città.
Scegliere un’area adeguata significa impegnare una quota del territorio per gli anni a venire. È un esempio di ennesima scelta di governo che continuiamo a non vedere né proposta, né realizzata e nemmeno abbozzata nelle sue possibili soluzioni.

Abbiamo parlato di depuratore, per associazione di idee non posso non evocare il tema della raccolta differenziata, soprattutto ora con il vecchio contratto prossimo a scadenza. Nella Sua campagna elettorale era prevista una importante revisione delle modalità di raccolta, opzione sulla quale non possiamo che essere d’accordo, ma poiché non siamo noi a decidere o a scegliere è possibile avere indicazioni su come volete procedere? O come nel caso di alcune “originali” proposte e soluzioni per la gestione del traffico (sottopassi con probabile piscina incorporata in caso di forte piogge) e dell’arredo urbano (piste del ghiaccio che vagano sconsolate per le piazze della città senza sapere dove fermarsi) dobbiamo solo fare riferimento alle indiscrezioni che ogni tanto compaiono sui giornali?
Ma possiamo continuare, anche perché decisioni in prima battuta condivisibili come la scelta di recedere dalla convenzione con la APCOA e gestire direttamente i parcheggi, sembrano mancare di una regia. Risultato: bandi di gara ritirati perché non completi, personale oggi in carico ad Apcoa incerto sul proprio futuro (parliamo di una decina di famiglie che non sanno se avranno garanzia di continuità occupazionale), parti sociali non convocate e costrette ad apprendere le notizie e scelte dell’Amministrazione dai giornali.

Mi fermo qui Signor Sindaco,
ci sarebbero ancora altri temi (uno per tutti la messa in sicurezza dell’Entella, dal ponte della Maddalena a salire verso Carasco, come intendete procedere per mettere insicurezza il territorio?) ma in fin dei conti è passato solo un anno dall’insediamento della Sua amministrazione. Un anno, cioè 12 mesi, non proprio due giorni, ormai.
Le garantisco che come rappresentante temporaneo di forze dell’opposizione che operano per il bene della città avrei preferito non dover scrivere queste pagine, averi preferito dibattere sui diversi progetti di sviluppo, avrei preferito confrontarmi su Piani Urbani e del Traffico magari non condivisi ma espressione di un chiaro indirizzo, avrei preferito discutere su come sostenere lo sviluppo del commercio, dell’artigianato e di tutte le altre attività produttive (quanti esercizi chiudono a Chiavari o fanno fatica ad arrivare a fine mese? Quanti ragazzi riescono a trovare un lavoro a Chiavari al termine del proprio ciclo di studi?).
Avrei, cioè, preferito misurarmi su proposte che, sino ad oggi, non abbiamo visto, e che spero e mi auguro per il bene di Chiavari vengano prima o poi portate al confronto e a conoscenza di tutti i cittadini.

Cordialmente.
Pasquale Cama
Capogruppo PD e Lista civica La Città di Tutti.

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