Le considerazioni

Vaccini in Liguria: la valutazione di Luca Garibaldi

La nostra regione è terzultima nella campagna vaccinale. "Servono investimenti per il personale, semplificazione nei flussi di dati a disposizione dei Comuni e rafforzamento del trasporto sanitario"

Vaccini in Liguria: la valutazione di Luca Garibaldi
Pubblicato:

"Dopo la prima settimana, il quadro è quello di una regione in ritardo strutturale: un vaccino su tre arrivato in Liguria non è stato ancora utilizzato le prenotazioni stanno sforando oltre luglio, i medici di famiglia entreranno operativamente in campo solo dal 1° di marzo", commenta il consigliere regionale Luca Garibaldi.

La Regione è in ritardo

"Siamo la terzultima regione d’Italia per la gestione della campagna di vaccinazione, ed è francamente inaccettabile che i tempi siano così lunghi e l’organizzazione così fragile. Servono investimenti per il personale - da garantire con continuità - e semplificazione nei flussi di dati a disposizione dei Comuni. Più personale per fare più vaccini. E rafforzare la rete del trasporto sanitario per chi non riesce a muoversi. Servono correttivi rapidi, per questa fase (mentre noi arriveremo a vaccinare 160mila over 80 entro metà maggio, nel Lazio il percorso finirà entro il mese di marzo) e per preparare al meglio quella successiva".

Prima dose per tutti?

A livello nazionale, invece, la sfida è garantire e implementare le dose di vaccini a disposizioni degli Stati: da un lato, si sta discutendo di dare il via al principio “la prima dose per tutti”, per accelerare il più possibile la campagna di vaccinazioni; dall’altra una pressione fortissima su brevetti e rispetto degli accordi delle case farmaceutiche, che stanno disattendendo gli impegni presi con l’Europa.

"Ma la vicenda nazionale non può essere un alibi rispetto alle responsabilità regionali, che sono evidenti.
Responsabilità che ci sono anche nella tardiva gestione della zona rossa a Imperia, attivata con 20 giorni di ritardo rispetto all’esplosione dei dati sul distretto di Ventimiglia e che hanno condizionato le ultime due settimane in zona arancione. Ora il quadro è quello di una regione che - grazie alle misure della zona arancione - è passata in zona gialla, ma occorre prudenza e attenzione, con iniziative tempestive e localizzate di chiusura di fronte a focolai e accelerazione nella campagna nei vaccini", conclude il consigliere regionale.

Seguici sui nostri canali