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Cybersicurezza in Italia: una VPN può proteggere da attacchi hacker

I rischi della navigazione internet sono i medesimi in tutto il mondo, ma in alcuni paesi come l’Italia potrebbero essere accentuati per differenti ragioni. Nonostante i provider sono dotati di meccanismi di protezione, anche l’utente dovrebbe prevenire il rischio. Farlo è molto semplice: basta abbonarsi a una VPN

Cybersicurezza in Italia: una VPN può proteggere da attacchi hacker
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La frequenza dei cyberattacchi dipende da tantissimi fattori. In Italia, specialmente nel corso degli ultimi anni, le intrusioni fraudolente di hacker e criminali informatici sono state molteplici. Ma quali sono le principali motivazioni?

Molto naturalmente dipende dall’educazione digitale degli utenti. Esistono alcuni paesi del mondo che, già dalla scuola primaria, forniscono nozioni di base sulla cybersicurezza, in altri paesi questo non avviene. In Italia, per esempio, c’è una bassa consapevolezza dei rischi legati ad attacchi informatici. Questi, infatti, possono riguardare sia i privati che le aziende. A rischiare maggiormente sono le grandi imprese e le organizzazioni che hanno puntato sulla digitalizzazione. Un’intrusione nei sistemi aziendali potrebbe, potenzialmente, bloccare la catena produttiva, con conseguenze economiche incalcolabili.

Per i privati, invece, il bottino degli hacker è sicuramente più magro, ma i danni causati potrebbero essere comunque elevati. I criminali informatici potrebbero carpire dati riservati per poi rivenderli a soggetti terzi, principalmente per scopi commerciali. In questo caso l’utente non sa neanche di essere hackerato e spiato. I device potrebbero rimanere nelle mani di hacker per molto tempo. Altra attività illegale molto comune riguarda la penetrazione in conti corrente o metodi di pagamento: in questo caso i propri risparmi potrebbero essere a rischio. 

Le buone pratiche di navigazione possono sicuramente circoscrivere i rischi e limitare le possibili conseguenze dannose. Conoscere le strategie d’azione degli hacker aiuta a prevenirne gli attacchi. Basta per esempio non abboccare a campagne di phishing o inserire dati su siti ritenuti poco affidabili. Ma questo a volte non basta. 

Una VPN garantisce privacy e sicurezza

L’arma definitiva da utilizzare contro le attività fraudolente digitali è quella offerta dalle reti VPN. Si tratta di reti virtuali crittografate che permettono la trasmissione di dati su canali totalmente sicuri e controllati. Accedendo a internet tramite una VPN il proprio indirizzo IP non verrà mostrato a soggetti terzi e tutti i dati scambiati saranno accuratamente crittografati per evitare intrusioni.

Si parla di rete virtuale perché i pacchetti di informazioni che transitano dal nostro device al server non passeranno per una rete pubblica, ma per una rete privata inaccessibile ad altri. Tutto quello che bisogna fare è quindi stipulare un abbonamento con un fornitore di servizi VPN e attivarla ogni qual volta che si compie un’azione in rete, anche solo l’invio di una mail. 

Questi servizi sono generalmente in abbonamento perché la sicurezza informatica richiede ingenti investimenti economici. In linea di massima abbonarsi a una VPN non è molto costoso: con pochi euro al mese si potrà proteggere la propria riservatezza che – al giorno d’oggi – è uno dei beni più preziosi che possediamo.

Una volta attivato l’abbonamento a una VPN si può navigare sia da computer che da smartphone. Nel secondo caso basta scaricare l’app dedicata e attivarla al bisogno. La VPN, dal canto suo, non trattiene o maneggia i dati personali e non riduce la velocità di navigazione. Quest’ultima rimane invariata e – in alcuni casi – potrebbe anche aumentare. 

Basti pensare alle limitazioni che i provider mettono ad alcune attività digitali: streaming di contenuti, gaming, videocall. Tramite una VPN il fornitore di servizi internet non può sapere che attività si sta svolgendo in rete e quindi non può imporre limitazioni di banda.

VPN contro i rischi della navigazione pubblica

Il funzionamento della VPN è molto utile, quindi, quando si naviga su reti pubbliche non protette. La circostanza per cui tutti i dati vengono criptati evita di imbattersi in strategie fraudolente come lo spoofing o lo sniffing. La prima pratica prevede che gli hacker creino una rete pubblica clone: una vera e propria esca per l’utente. Una volta connessi alla rete finta, infatti, si crea un ponte diretto fra le nostre sessioni di navigazioni e l’hacker.

Altra cosa è lo sniffing: grazie a questa tecnica i criminali informatici possono approfittare di una falla nella rete internet per carpire informazioni fondamentali: password, pin di accesso, mail riservate e quant’altro. Tutti questi problemi possono essere risolti semplicemente andando su siti dedicati e cliccando su “scarica VPN”. Se anche i malintenzionati riuscissero a carpire informazioni personali, queste sarebbero totalmente inutilizzabili perché criptate. Proteggersi, quindi, non è mai stato così semplice. Resta inteso che l’educazione digitale è comunque un passaggio obbligato per creare un ambiente informatico sano e sicuro per tutti quanti.

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