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I turisti italiani mettono la Spagna nel mirino

Il richiamo del mare, della cultura, ma anche della natura e della religiosità

I turisti italiani mettono la Spagna nel mirino
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Con la fine della pandemia il turismo spagnolo riparte. Anche grazie agli italiani che stanno tornando ad apprezzare le proposte della Penisola iberica. A confermarlo ci sono i dati di febbraio 2022 che evidenziano come la Spagna, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima abbia più che decuplicato i valori, sia in termini di arrivi che di ricavi.
Ce lo assicura Isabel Garaña, Console Aggiunto e direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo di Milano.

Isabel Garaña, Console Aggiunto e direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo di Milano

«Pensi che nel febbraio 2022 dall’Italia sono arrivati in Spagna ben 322.000 turisti: è vero che il confronto è su un anno pandemico, però significa un incremento del 659% rispetto al 2020. La tendenza è molto positiva. Dobbiamo tener conto che abbiamo davanti la Pasqua: si stima che potremmo recuperare l’80% del turismo che avevamo prima della pandemia».

Tra l’altro, dal 6 aprile i viaggiatori che entrano in Spagna con il Green Pass digitale europeo (certificato di vaccinazione, guarigione o test con il tampone) non devono più compilare il modulo di controllo sanitario del Spain Travel Health, richiesto dal governo per tutelare la salute dei cittadini. Infatti, agli italiani piace la Spagna, anche perché è facilmente raggiungibile.
«I turisti italiani conoscono bene la Spagna e ci vanno spesso: è tra le loro mete preferite per le vacanze, anche grazie ai molti collegamenti. Pensi che ci sono 20 destinazioni spagnole collegate direttamente con l’Italia via aerea. Questo ci offre grandi opportunità».

Mulini a Consuegra al tramonto

 

E si vanno cercando sempre di più non solo le località di mare.
«E’ vero, il turista italiano non cerca solo il mare, ma è interessato anche al resto, dalla cultura alla gastronomia, dalle grandi città ai piccoli borghi e non disdegna i luoghi legati alla spiritualità. Così come si va sempre più affermando il turista slow, che ama la natura: e noi abbiamo tante località e itinerari che rispondono a queste esigenze, magari ancora poco conosciuti in Italia e che siamo intenzionati a promuovere. A questo proposito, il miglior esempio è il Cammino di Santiago de Compostela e l’Anno Santo Giacobeo ancora in corso».

A Salamanca una delle più suggestive celebrazioni della Pasqua

Un altro chiaro esempio di turismo che unisce la scoperta delle belle città di Spagna e le esigenze spirituali è la Pasqua a Salamanca, dove 16 confraternite della città organizzano 22 processioni che sfilano per le vie del centro storico, continuando una tradizione che risale al 1615 con la Procesión del Santo Entierro.

Salamanca, la Settimana Santa

I momenti più intensi e suggestivi delle celebrazioni pasquali sono due: gli Uffici, che si tengono presso l’università il Giovedì Santo e che sono la fusione tra un atto liturgico e uno accademico, a cui partecipa tutto il corpo docente universitario con la toga tradizionale; e la Deposizione di Gesù del Venerdì Santo. Per quest’ultima le confraternite organizzano suggestive e solenni processioni lungo le vie del centro storico, passando per piazza dell’Università, Casa de las Conchas, le cattedrali e La Clerecía. I protagonisti indossano abiti tradizionali, tra cui i cappucci conici che coprono la faccia, e percorrono le strade portando i “pasos”, le immagini religiose su troni processionali, al ritmo dei tamburi e della musica. E’ tradizione che alle processioni partecipino con passione migliaia di cittadini, curiosi e turisti, affascinati dallo scenario dei penitenti e dalla bellezza delle preziose e antiche iconografie delle singole confraternite.


Gli abitanti di Salamanca provano per la Semana Santa un profondo e intenso fervore religioso che si riflette nella ricchezza artistica della città, la cui ricca agenda culturale è una combinazione di classicismo e di nuove forme di espressione d’arte. Dal 10 al 17 aprile, dunque, si potrà assistere a una delle tradizioni più antiche e coinvolgenti, ricche di fascino e di storia.

 

Spagna e Italia unite per promuovere turismo e cultura con l’Entierro de la Sardina

Un evidente esempio di collaborazione che sarà sicuramente proficuo per entrambi, è l’Entierro de la Sardina – la Sepoltura della Sardina – che dalla città spagnola di Murcia arriva in una città italiana, Genova.

Entierro de la Sardina ©Ayuntamiento Murcia - Foto Comunicacion Juanchi Lopez

La sepoltura della Sardina è una festa spettacolare che generalmente conclude il Carnevale, ma che a Murcia rientra tra le Feste di Primavera. Lì si celebra il sabato seguente alla Pasqua, quest’anno dal 22 al 24 aprile,ma si svolgerà anche nel capoluogo ligure il 21 maggio, nell’ambito di un progetto europeo per favorire scambi tra le municipalità.
Nata nel 1850, la sepoltura della Sardina era una parata organizzata da un gruppo di studenti universitari i quali, per festeggiare la fine del periodo quaresimale, simulavano il funerale a una sardina, simbolo del digiuno e dell’astinenza, con tanto di falò per bruciarla. A programmare la parata di Murcia sono una trentina di gruppi di sardineros, associazioni che si occupano dell’animazione della città nei giorni precedenti alla festa: la notte prima, dal balcone del municipio, si legge il testamento di donna Sardina, nel quale si commentano in modo umoristico i fatti di attualità politica e sociale. La sfilata si apre con gigantesche figure, comparse e charangas (bande di musica popolari) e prosegue con il lancio al pubblico di migliaia di giocattoli dalle carrozze, dedicate alle divinità dell’Olimpo. La parata procede fino al luogo in cui la sardina verrà bruciata, nel bel mezzo di uno spettacolo di fuochi artificiali.

Entierro de la Sardina ©Ayuntamiento Murcia - Foto Joaquín Zamora

A maggio la festa si trasferirà a Genova, dove la Sepoltura della Sardina animerà le strade del centro in una manifestazione all’insegna dell’allegria e dello spirito goliardico. La festa, dunque, sarà un’ottima occasione per avvicinare i due Paesi e, per i genovesi, di conoscere meglio le tradizioni e le bellezze di Murcia, città a 45 minuti dall’aeroporto di Alicante, facilmente raggiungibile dall’Italia.

 

Murcia, dove l’ecoturismo è a portata di mano

Ma la Regione di Murcia è uno scenario perfetto di attrazioni che non si limitano all’Entierro de la Sardina o all’estate, ma che possono attrarre visitatori per tutto l’anno.

Parco regionale Sierra Espuña

Chi ama l’ecoturismo ha 23 spazi naturali protetti in cui regna la biodiversità, come il Parco regionale Sierra Espuña, primo spazio naturale approvato dalla Carta europea del turismo sostenibile; o il Parco regionale di Calblanque, con spiagge e piccole cale solitarie dalla sabbia fine e dorata. Per gli amanti del bird-watching c’è il Parco regionale delle Saline e Arenili di San Pedro del Pinatar, che ha come simbolo il fenicottero rosa, tra tramonti spettacolari e sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta. E proprio per gli amanti del cicloturismo sono moltissime le scelte, come l’itinerario del Mediterraneo EuroVelo 8, con una pista ciclabile di 217 km sulla Costa Cálida; o come le Vías Verdes del Noroeste: Almendricos, Mazarrón, Campo de Cartagena e Chicharra.

Vías Verdes del Noroeste

Si può anche praticare il canyoning lungo il fiume Segura nel Cañón de Almadenes e, per chi ama la speleologia, lo stesso fiume ha una straordinaria rete di grotte, tutte da scoprire.

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