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Dal 7 marzo al 13 giugno: quindici domeniche e almeno cinque mercoledì a disposizione delle società liguri per portare a termine la stagione

Tiene ancora banco la ripresa dell’attività: «Qualsiasi soluzione rischia di falsare il campionato. La cosa più importante è riprendere in sicurezza»

Dal 7 marzo al 13 giugno: quindici domeniche e almeno cinque mercoledì a disposizione delle società liguri per portare a termine la stagione
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Il mondo del calcio dilettantistico, in tutte le regioni, si interroga ormai da settimane su quando e come potrà ripartire coi campionati 2020/2021.

Alcuni comitati hanno già provato a prendere una decisione: la Lombardia, per esempio, ha indicato nel 7 marzo la data ultima per ripartire coi campionati dall’Eccellenza in giù. La Puglia, con un eccesso di fiducia, vorrebbe ripartire a febbraio.

Altre ipotesi, per scongiurare il rischio di dover iniziare troppo tardi e quindi non riuscire a terminare, suggeriscono un cambio del “format” giocando solo i campionati di andata, soluzione che permetterebbe di ripartire eventualmente anche, appunto, dopo il 7 marzo.

Il primo passo verso la ripartenza sarà il DPCM che entrerà in vigore alla scadenza di quello attuale, che si esaurisce il 15 gennaio. E’ opinione diffusa, fra gli addetti ai lavori, che un secondo Dpcm della durata di un mese servirà per tenere sotto controllo la curva dei contagi e così si arriverebbe intorno al 15 febbraio. A questo punto sarebbero necessari almeno una decina di giorni, o due settimane al massimo, per riorganizzarsi con gli allenamenti ed è il motivo per cui si torna ad ipotizzare la data del 7 marzo come la più plausibile.

Dal 7 marzo al 13 giugno ci sarebbero a disposizione 15 domeniche (compreso il weekend di Pasqua) a cui poter aggiungere 5 (o più) turni infrasettimanali per un totale di 20 giornate a disposizione senza mandare in sofferenza le società perché giocare mercoledì-domenica-mercoledì per tre mesi è fattibile forse solo per l’Eccellenza. Le ultime due domeniche di giugno (20 e 27) e i relativi due turni infrasettimanali, metterebbero a disposizione ulteriori 4 giornate per playoff/playout e spareggi.

Alessandro Giacobbe, tecnico della Sammargheritese e responsabile del settore giovanile, non sarebbe d’accordo sullo sforamento oltre il 30 giugno. «Non sarà facile decidere per la Figc – dice - comunque, visto che siamo dilettanti e la maggior parte delle squadre sono formate da ragazzi che svolgono lavori stagionali, giocare in estate non la vedo una soluzione plausibile. La cosa più importante, comunque, sarà tornare a giocare in sicurezza».

Nicola Portoricco, direttore generale della Caperanese, ha altra opinione: «Sarebbe importante giocare tutte le partite arrivando anche a luglio, utilizzando eventuali turni infrasettimanali solo nella bella stagione, magari nelle ultime giornate di campionato – dice - la soluzione solo andata con playoff e playout per me falsa completamente il campionato».

Fabio Muzio, allenatore del Real Fieschi. aggiunge: «Qualsiasi soluzione che mortifichi la stagione regolare sarebbe come falsare la stagione, ma ho la sensazione che ci dovremo adeguare».

Luca Pinasco, dirigente della Cogornese, in Prima categoria, lancia la sua idea: «Giocare in estate, può rappresentare un problema per tanti ragazzi, soprattutto i più giovani, che hanno lavori stagionali – argomenta Pinasco - stiamo vivendo un momento particolare, questa stagione calcistica è anomala e, pertanto, si potrebbe anche pensare di finire la stagione con una Coppa. Qualsiasi decisione verrà presa, sarà, appunto, anomale per la realtà che stiamo vivendo».

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