"L’Entella come modello", la tesi di Erika Giudice

Nel suo elaborato ha voluto dimostrare l’importanza dell’impatto sociale nel mondo del calcio di oggi

"L’Entella come modello", la tesi di Erika Giudice
Pubblicato:

Si può coniugare passione per lo sport, lavoro e successi universitari? Per Erika Giudice la riposta è chiaramente "sì".

Il personaggio

Erika, 26 anni, è impiegata nell'area amministrativa dell’Entella da maggio 2018. E martedì scorso, il 9 luglio, si è laureata presentando una tesi molto particolare: “La non Financial information nelle organizzazioni sportive e l'impegno profuso da Coni, Figc e Juventus”. A spiegarcelo è proprio la neolaureata nel corso di Amministrazione, finanza e controllo che ha voluto analizzare il mondo sportivo sotto un altro punto di vista, quello dell’impatto sociale.

"L’Entella è stata una fonte di ispirazione per me anche e soprattutto a livello solidale con l'associazione che fa capo a Sabina Croce, “L’Entella nel cuore” che fa di questa visione una missione da seguire".

Il relatore di Erika Giudice è stato il professor Pier Maria Ferrando:

"Nel mio elaborato ho analizzato i concetti di sostenibilità e responsabilità sociale integrate sia nelle Federazioni che nelle società sportive. Concetti che dagli anni Settanta in poi sono diventati, vincolanti, fondamentali".

Lo sport in generale porta con se un bagaglio ricco, ricchissimo. Attività che coinvolgono tifosi, professionisti, lavoratori e iniziative benefiche e non solo:

"Raccogliendo informazioni ho riscontrato come nel mondo sportivo siano determinanti quei concetti. Oltre ai valori fondamentali dello sport e ai meri successi agonistici c’è molto di più. Lo sport come riaffermazione della sua funzione sociale, integrazione, prevenzione sanitaria e tutela dell’ambiente".

Temi che forse si danno per scontati ma dietro a una partita di calcio, c’è sempre molto di più.

"Io sono sempre andata allo stadio con la famiglia, sono una tifosa dell’Entella. E’ una realtà molto attiva e sicuramente un modello da seguire" e forse è stata questa una delle molle fondamentali per la ricerca.

"Per rendere conto degli impegni assunti e per comunicarne gli impatti – continua a spiegare entrando nel dettaglio - c'è la necessità di affiancare ai tradizionali strumenti economico-finanziari dei reporting non contabili che si sono rivelati strumenti preziosi per conciliare aspetti di breve e lungo periodo e per diffondere i valori su cui si basa l'attività sportiva".

La stesura della tesi le ha permesso anche di intervistare personaggi famosi del mondo calcistico:

"Ci sono le testimonianze dirette dell'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta e di e Niccolò Donna, responsabile area sociale della Figc".

Si può creare valore per se stessi e per la propria comunità facendo sport.

Commenti
Mirko

Ma se ha 26 anni quanti anni ha impiegato a laurearsi?

Seguici sui nostri canali