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Simone Del Nero, una vita col pallone tra i piedi

"Io, Roberto Baggio, Guardiola e la Champions"

Simone Del Nero, una vita col pallone tra i piedi
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Un giocatore si porta, sempre, dietro la sua fama. Simone Del Nero, classe 1981, gioca nel Rivasamba, in Eccellenza, ma il suo passato non si cancella.

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L’ex promessa del calcio italiano pur, appunto, essendo in un campionato dilettantistico regionale, si «guadagna» ancora la ribalta nazionale su prestigiosi media, come il portale gianlucadimarzio.com che lo ha intervistato. e lui ha parlato proprio della squadra in cui gioca:

"L’anno scorso eravamo in Promozione e siamo stati promossi. Diciamo che io aiuto mio padre (Davide, l’allenatore, ndr) gli faccio da secondo poi magari quando sto bene gioco".

Del Nero, come detto, ha un passato illustre:

"Giovanissimo ero nel Brescia, avevo 18 anni. All’inizio ricordo che Carletto Mazzone mi prese sotto la sua ala protettiva. Con il tempo però non mi ha più dato la possibilità di mettermi in mostra. In quei due anni ero molto in soggezione quando mi allenavo".

Del Nero ha avuto la fortuna di giocare con Roberto Baggio e lo ha raccontato al portale gianlucadimarzio.com:

"Non avevamo un rapporto stretto – ammette l’attaccante del Rivasamba - probabilmente la mia timidezza di quegli anni non mi fece avvicinare a lui e questo mi dispiace molto ancora oggi. Era incredibile vederlo all’opera in allenamento come in partita".

Del Nero ha giocato anche con Guardiola:

"È speciale. Si fermava spesso con i ragazzi più giovani. Ci aiutava molto. Se andassi da lui a Manchester sono sicuro che mi abbraccerebbe. Era un vero leader".

Del Nero ha vestito anche la maglia della Lazio, in serie A:

"A Roma sono stato accolto benissimo. Purtroppo anche in quell’esperienza gli infortuni giocarono un ruolo importante. Ho due ricordi ai quali tengo di più: l’esordio nel preliminare di Champions League contro la Dinamo Bucarest e la vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria. Quel giorno l’Olimpico era impressionante. Quando andai via dalla Lazio piansi perché mi ero abituato ormai a quella situazione. Presi coscienza del fatto che era finita un’esperienza bellissima della mia vita".

Del Nero, negli anni scorsi, prima di scendere in Lega Pro e poi ancora più giù in Eccellenza, era stato al centro di una grande trattativa di mercato:

"Fui scambiato con Candreva nel 2012 – sorride Simone - ero fuori dai piani di Reja e della Lazio. A fine allenamento ho deciso di spegnere il cellulare, erano gli ultimi sei mesi di contratto, non volevo andare via. Gli ultimi cinque minuti di mercato la coscienza mi ha fatto cambiare idea. L’ho acceso e alla fine decisi di andare a Cesena. Gli infortuni mi hanno perseguitato. Ero discontinuo. Soffrivo la partita, le reazioni del pubblico".

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