Vale la pena giocare con tutte queste nuove norme?
Tutte le nuove regole anticontagio che le società dovranno rispettare per riprendere le attività sportive
È stata autorizzata da lunedì 1° settembre, la ripresa delle competizioni sportive. Ma tra il dire ed il fare, per le squadre di seconda e terza categoria, il passo è difficilissimo e molto oneroso.
Le nuove regole
Di seguito una sintesi di tutte le norme stabilite dal Protocollo per la tutela sanitaria e la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2.
Necessario il rispetto di 4 punti Il soggetto responsabile per tutti gli adempimenti normativi è il legale rappresentante della società. Tra i primi 4 punti: 1) Autocertificazione; 2) Certificato di idoneità medico-sportiva agonistica/non agonistica, obbligatorio per ogni tesserato; 3) Rispetto rigoroso delle norme igienico-sanitarie di prevenzione da parte delle società sportive adeguatamente formate/informate e sottoposte a controlli; 4) Attività di informazione/formazione nell’ambito delle Società Sportive ad opera di educatori, dirigenti, tecnici, medici e genitori agli atleti.
Garantire sempre il distanziamento sociale Negli ambienti dell’impianto, esterni al terreno di gioco, dovrà essere ridotta al minimo la compresenza di più soggetti. Si consiglia di individuare un soggetto formato ed esperto in materia che dovrà: ideare una nuova e diversa circolazione interna delle persone, tenuto conto delle caratteristiche della struttura; differenziare, dove possibile, i punti di ingresso e punti di uscita; effettuare la misura della temperatura corporea a tutti coloro che accedono all’impianto, ad ogni accesso (non consentendo l’ingresso a chi ha una temperatura superiore a 37,5°). Il registro dei presenti nella sede degli allenamenti e delle partite dovrà essere mantenuto per almeno 14 giorni.
Interrogativo d’obbligo: ci si riuscirà ad organizzare? Società e gestori degli impianti dovranno inoltre garantire la pulizia e la frequente igienizzazione di docce e bagni, ed installare gel e dispenser. Prima delle gare, dare alla squadra ospite, un certificato di avvenuta sanificazione (un autocertificazione?). Massimo consentito all’ingresso nell’impianto è di 140 persone (100 per la squadra di casa e 40 per la ospite). Considerando che nelle società di 2a e 3a, generalmente, si lavora per passione e gratuitamente, tutte queste norme da rispettare sono un ingente impegno di tempo e denaro. Per giocare così vale la pena avviare un torneo o è meglio aspettare?